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Così Martin Schulz, candidato socialdemocratico alla cancelleria tedesca intervistato da alcuni quotidiani.
Dopo che Sigmar Gabriel, alla testa del partito social democratico tedesco (SPD), ha rinunciato a correre alle prossime elezioni federali d’autunno in Germania, Martin Schulz, ex presidente del Parlamento UE, rimane il principale candidato tra quelli che sfideranno la Cancelliera Angela Merkel, la qual e cercherà – nonostante il calo negli indici di gradimento –
Guerra civile ideologica. Alta tensione tra il premier olandese Mark Rutte e il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz.
Secondo rumors insistenti, molto probabilmente il suo successore sara’ un italiano scelto fra il candidato Ppe Antonio Tajani e quello dei socialisti e democratici, Gianni Pittella.
Il presidente socialdemocratico del parlamento europeo dal 2012 lascia l’incarico per potersi lanciare nella politica nazionale del suo paese, la Germania, dove si tengono le elezioni federali nel 2017. Martin Schulz ha deciso: sfiderà nientepocodimenoche Angela Merkel per la leadership della prima economia d’Europa. Il voto si terrà tra poco meno di un anno. Secondo
L’annuncio prima di recarsi alla riunione con Jean-Claude Juncker, Donald Tusk, e con il primo ministro olandese Mark Rutte che rappresenta la presidenza di turno del Consiglio Ue.
Parlando a SkyTg24 il presidente del Parlamento Ue sottolinea: “Dobbiamo rispettare la volontà sovrana del Regno unito”
Ormai nell’Europa prevale più l’interesse nazionale che quello comunitario, i paesi sono sempre più egoisti ed europei solo a tempo parziale e quando fa loro comodo, ormai succubi dei sondaggi elettorali. È questa l’opinione espressa da Martin Schulz, presidente del parlamento europeo, e Jean-Claude Juncker, alla guida della Commissione, l’organo esecutivo dell’Ue. Secondo Donald Tusk,
Il presidente del Parlamento UE Martin Schulz: “ è un vero e proprio colpo di Stato”
“Serve un sistema che funziona meglio di quanto non accada oggi. Per questo occorre far funzionare il meccanismo dei ricollocamenti”. Così il presidente dell’europarlamento Martin Schulz