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Strage Bruxelles, cellule Isis anche in Italia

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ROMA (WSI) – La Turchia sostiene che uno degli assalitori dell’aeroporto di Bruxelles era stato deportato e che il governo di Ankara aveva anche avvertito le autorità belghe della sua pericolosità, viste le sue simpatie per i movimenti radicali. Ma l’appello è poi rimasto inascoltato.

Ibrahim Bakraoui pare sia infatti stato già fermato in Turchia e segnalato alle autorità, ma che poi sia stato rilasciato dal Belgio. Un altro degli attentatori, Naijim Laachraoui, è stato invece identificato attraverso il dna e si tratta dell’artificiere della strage di Parigi.

Gli attacchi – secondo l’emittente Vtm – di Bruxelles erano pianificati per il giorno di Pasquetta, ma sono stati anticipati a causa dell’arresto di Salah Abdeslam. Sembra inoltre che i kamikaze degli attentati di Brussels hanno avuto un ruolo anche negli attacchi multipli del 13 novembre a Parigi, che sono costati la vita a 130 persone.

Il bilancio degli attentati all’aeroporto e alla stazione della metro della capitale europea si è intanto aggravato. È salito a 32 il numero dei morti dopo il ritrovamento di un altro cadavere all’aeroporto, e 300 feriti, 61 in terapia intensiva.

Intanto irrompe la polemica sulla mancata cooperazione tra le autorità di sicurezza europee, dopo  che ieri era emerso il mancato coordinamento tra Francia e Belgio, come dimostra anche il fatto che gli attentati a Bruxelles siano in qualche modo legati a quelli di Parigi.

I servizi segreti del continente non si scambiano le informazioni sui foreign fighters, che in più occasioni devono sicuramente avere approfittato di questa falla negli apparati di sicurezza. Secondo Giovanni Bianconi del Corriere della Sera il motivo per cui non avviene è che i governi nazionali non sono disposti a rinunciare a una fetta della propria sovranità e affidarla all’Unione Europea.

Almeno due dei terroristi di Bruxelles identificati dalle autorità belghe erano collegati in qualche modo a Salah Abdeslam, l’unico superstite tra gli attentatori di Parigi arrestato venerdì scorso in un appartamento di Molenbeek, quartiere “focolaio di terroristi” dell’Isis a Bruxelles

Cellule Isis in tutta Europa

L’Isis ha addestrato e inviato in Europa circa 400 combattenti, incaricati di compiere attacchi sanguinosi nel continente. Si tratta di cellule interconnesse come quelle di Parigi e Bruxelles con l’ordine di scegliere i luoghi, i tempi e i metodi di attacco. Lo apprende l’Associated Press da fonti delle sicurezza europee ed irachene.

I militanti sarebbero sparsi tra Germania, Gran Bretagna, Italia, Danimarca e Svezia gli elementi della cellula dell’Isis che ha “compiuto gli attacchi di Parigi”, che fa parte dell’esercito di 400 jihadisti che lo Stato islamico ha inviato in Europa per compiere attacchi.

Gli Stati Uniti invitano l’Europa ad accelerare gli sforzi contro l’Isis: “l’Europa deve accelerare, come hanno fatto gli Usa, i suoi sforzi contro l’Isis e unirsi agli Stati Uniti in questa battaglia“, ha detto il capo del Pentagono Ash Carter alla Cnn. Stati Uniti che hanno lanciato anche un alert sui viaggi nel Vecchio Continente.

Tutte le vittime sono state ricordate stamane in Place de la Bourse, con un minuto di silenzio che ha avvolto le centinaia di persone raccolte nella centralissima piazza.