Economia

Spread torna osservato speciale, dove andrà nel 2022

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Le tensioni sui mercati per il dilagare della variante Omicron, ma anche la  consapevolezza che la Bce da marzo ridurrà significativamente gli acquisti di titoli di Stato, continuano a farsi sentire sul reddito fisso europeo. A Milano, questa mattina lo spread tra BTp e Bund è indicato a 143 punti base dai 141 punti del finale di ieri. Il rendimento del decennale italiano sale all’1,15% dall’1,13% dell’ultimo riferimento.

Dietro il recente rialzo dello spread, secondo alcuni osservatori, ci sarebbe il futuro del governo e la prossima elezione del Presidente della Repubblica. Se il premier Mario Draghi sembra un candidato papabile, sulla sua nomina non c’è parere unanime. Insomma, i mercati stanno votando, come hanno sempre fatto nell’ultimo decennio. E gli analisti si aspettano molta volatilità a gennaio, mese di rientro dalle vacanze natalizie e, soprattutto, di preparazione  alla successione di Sergio Mattarella.

Ma cosa succederà nel 2022 allo spread?

Secondo gli analisti di Mps Capital Service, il mercato continua scontare un rialzo da circa 15 punti base dei tassi di interesse da parte della BCE.

“Riteniamo, che l’azione e l’opera di comunicazione della Bce dovrebbe contribuire a mantenere lo spread nella prima parte dell’anno intorno agli attuali valori (130 punti base + o – 10 punti)”, affermano gli analisti di Mps Capital Service, che spigano come nella seconda parte dell’anno, le pressioni al rialzo dovrebbero aumentare alla luce di una serie di fattori.

Prima di tutto il rischio di minore liquidità legata ad un possibile rimborso anticipato delle TLTRO a giugno. Non meno importanti, il minor supporto degli acquisti BCE soprattutto nella seconda parte dell’anno. Infine, il repricing del rischio politico in vista delle elezioni politiche del 2023.

In questo contesto – dicono gli esperti –  il tasso 10 anni BTP dovrebbe seguire l’andamento del tasso Bund descritto in precedenza con uno spread variabile tra 130 e 170 punti base.

Sul fronte delle emissioni lorde del 2022, infine, sempre secondo Mps, in Italia dovrebbero attestarsi intorno ai 305 miliardi di euro, in lieve calo rispetto a circa 315 miliardi effettuati quest’anno. L’ammontare risulta ancora piuttosto elevato rispetto alla media pre-crisi, in quanto il profilo di scadenze nei prossimi anni sarà modellato dalle emissioni record effettuate nel 2020 per far fronte all’emergenza Covid (228 miliardi scadranno nel 2022, 253 nel 2023).