
Il tasso di riferimento per i depositi presso la BCE si attesta così al 2,75%. Effetti dal 5 febbraio.
La Banca Centrale d’Europa (abbreviata BCE o ECB, European Central Bank) è stata istituita nel 1998 ed è entrata formalmente in attività il 1° gennaio dell’anno successivo. Nel 1999, di fatti, entrava in vigore la moneta unica europea e si era palesata la necessità di creare un istituto unificato che sostituisse le undici banche nazionali nelle decisioni riguardanti i tassi di cambio e le politiche monetarie da adottare.
In quella stessa data sono stati formalmente fissate le proporzioni di conversione delle vecchie monete europee in favore dell’EURO.
Nel corso degli anni i paesi appartenenti all’eurozona sono passati da 11 a un totale di 19; l’ultima nazione ad aver aderito alla moneta europea è stata la Lituania, nel 2015.
La Banca Centrale Europea ha personalità giuridica autonoma e ha la funzione di emanare raccomandazioni e pareri non vincolanti.
Il suo scopo è controllare l’andamento dei prezzi e mantenere in salute il potere d’acquisto all’interno della zona euro: l’obiettivo è mantenere, tramite opportune politiche economico-finanziarie, tasso di inflazione a un livello inferiore al 2%.
Gli altri organismi dell’UE hanno l’obbligo di consultarsi con la BCE prima di formulare modifiche di trattati che coinvolgano la sfera monetaria. Il presidente della Banca Centrale Europea rimane in carica per otto anni, lasso di tempo stabilito anche per gli altri membri del Comitato Direttivo.
Dalla sua fondazione fino a oggi hanno ricoperto la carica di presidente Wim Duisenberg, dal 1998 al 2003; Jean-Claude Trichet dal 2003 al 2011, Mario Draghi dal novembre 2011 al novembre 2019 e l’attuale presidente in carica Christine Lagarde.
Il tasso di riferimento per i depositi presso la BCE si attesta così al 2,75%. Effetti dal 5 febbraio.
Dopo la Fed, oggi tocca alla BCE decidere in materia di tassi di interesse. La decisione appare scontata: secondo mercato e analisti, l’istituto di Francoforte taglierà il tassi di interesse di 25 punti base portando il tasso di riferimento al 2,75%.
I punti salienti del consueto Bollettino economico della Bce con focus sull’Italia.
La Bce ha pubblicato il calendario delle riunioni di politica monetaria che si terranno nel 2025, ecco tutte le date
E’ la Banca Centrale europea che ha delineato gli istituti più solidi nell’area euro e le italiane si piazzano in ottima posizione.
Dopo il taglio dei tassi di interesse di ieri, ci si chiede ora se la Banca centrale europea continuerà sulla strada della politica espansiva. E se sì, fin dove arriverà il costo del denaro nel 2025. Ecco cosa dicono gli analisti
Il tasso di deposito agevolato, il tasso chiave della BCE, è stato portato al 3%. Il tasso sui depositi era stato mantenuto al 4% dal settembre 2023, prima del primo taglio dell’attuale ciclo di allentamento nel giugno 2024.
Gli esperti concordano nel sostenere che ci saranno tagli di 25 punti base in tutte e sei le riunioni della BCE nel 2025 fino a settembre.
La BCE taglierà quasi certamente i tassi per la terza volta consecutiva nel corso della riunione di giovedì. Seguiremo gli aggiornamenti sulle previsioni di inflazione e crescita della BCE, che potrebbero essere riviste al ribasso.
Settimana chiave, quella in partenza oggi, per il costo del denaro della zona euro. Giovedì 12 dicembre, la BCE si riunirà per decidere se tagliare o meno il costo del denaro. Cosa aspettarsi