Economia

Spesa, gli italiani tagliano i prodotti superflui. Vincono i discount

L’attuale aumento dei prezzi sta spingendo sempre più gli italiani a ridurre la spesa al supermercato, comprese quelle per il cibo. Questa è la conclusione dell’ultima indagine di Legacoop Ipsos, presente nel report intitolato ‘FragilItalia‘, basato sui risultati di un sondaggio riguardante l’inflazione e i consumi. Secondo l’Area Studi di Legacoop Ipsos, il 57% dei partecipanti prevede di ridurre gli acquisti, il 53% diminuirà il consumo di energia elettrica, il 51% ridurrà le attività culturali e di svago, e il 44% limiterà i consumi di gas.

Come cambia la spesa degli italiani

Il Report include anche un focus approfondito sugli effetti dell’aumento dei prezzi sulla spesa alimentare, concentrandosi sulle strategie di acquisto adottate dalle famiglie per far fronte a tali rincari. Un aspetto analizzato è stato l’utilizzo di canali di vendita per gli acquisti alimentari e la pratica della “shrinkflation“, che consiste nella riduzione della quantità di prodotto all’interno di una confezione, pur mantenendo invariato il prezzo di vendita.

In merito alle strategie di acquisto, il 51% dei partecipanti ha dichiarato di aver ridotto l’acquisto di prodotti superflui, mostrando una diminuzione di 7 punti percentuali rispetto a settembre 2022. Il 49% ha affermato di limitare la spesa e gli sprechi di cibo, con una diminuzione di 4 punti rispetto alla rilevazione precedente. Il 46% ha optato per l’acquisto soprattutto di prodotti in promozione, registrando una diminuzione di 9 punti rispetto al passato. Inoltre, il 42% ha deciso di fare maggiori scorte di prodotti in promozione, mentre il 32% ha iniziato a cercare prodotti più convenienti, anche se non li consumava abitualmente, registrando una riduzione di 6 punti rispetto a precedenti rilevazioni.

Questi dati evidenziano come le famiglie abbiano cercato di adottare diverse strategie per affrontare l’impennata dei prezzi e come abbiano modificato la loro spesa per far fronte alla situazione economica in evoluzione.

Per quanto riguarda i canali d’acquisto, aumenta la frequenza di acquisto nei discount con un aumento del 29% (fra i ceti popolari questo aumento raggiunge il +53%). Infine, si prevede un netto taglio su alcuni comfort: il 52% degli intervistati è pronto a rinunciare alle cene fuori casa, il 48% ai prodotti delivery e il 47% ai piatti pronti. Questi cambiamenti mostrano come gli italiani stiano cercando di adattarsi alla situazione economica e alla crescita dei prezzi, cercando di razionalizzare e ridurre le spese.

Nel carrello meno carne e pesce, più uova e formaggi

Gli italiani stanno affrontando l’aumento dei prezzi e il carovita adottando un nuovo approccio alla spesa. Per far fronte a questa situazione, stanno tagliando le quantità dei prodotti acquistati per ridurre le cifre pagate alla cassa del supermercato.

I dati del report Ismea-NielsenIQ rivelano che gli italiani stanno rivisitando la loro lista della spesa e adottando diverse strategie per far fronte all’aumento dei prezzi. Alcuni alimenti di base, come pasta, latte fresco, kiwi e mele, stanno venendo bloccati dagli acquisti o acquistati in quantità ridotte.

Inoltre, gli italiani stanno riducendo gli acquisti di prodotti alimentari più costosi o quelli che hanno subito un aumento significativo dei prezzi. Ad esempio, l’olio extravergine di oliva ha registrato una perdita del 6% delle quantità vendute nel canale della grande distribuzione organizzata (GDO) rispetto al 2021, nonostante un aumento medio del 14% del prezzo. Anche il prosciutto di Parma Dop ha subito un calo dell’11,4% in termini di volume, le carni bovine hanno registrato un decremento del 4,4%, e il pesce fresco ha chiuso l’anno con una diminuzione del 13%.

L’effetto sostituzione è evidente nell’andamento delle vendite degli alimenti nel carrello della spesa degli italiani. Se alcuni prodotti sono stati esclusi o ridotti a causa dell’aumento dei prezzi, spesso sono stati sostituiti con alimenti considerati meno costosi.

Ad esempio, il prosciutto cotto e la mortadella hanno visto un aumento delle vendite in volume nel 2022, rispettivamente del 3% e dell’11%. Lo stesso vale per le carni suine, con una crescita del 4,0%, e il merluzzo surgelato, che ha registrato un aumento del 11%. Nei primi due mesi del 2023, gli italiani hanno continuato a preferire altri “beni rifugio”, come i prodotti avicunicoli di quarta lavorazione con una crescita del 5% in volume, le uova con un aumento del 4,7% e i biscotti tradizionali con un incremento del 1,9%.

Tuttavia, quando si tratta di prendersi cura del proprio benessere fisico e mentale, sembra che gli italiani non facciano sconti. Nel primo bimestre del 2023, la crescita maggiore a volume è stata registrata dagli alimenti per sportivi, con un aumento del 28%, mentre la frutta secca ha visto un incremento del 5,1% e si è posizionata tra le prime 20 categorie top. Inoltre, gli italiani hanno aumentato gli acquisti di caramelle (+7,3%) e praline e cioccolatini (+3,3%).