MILANO (WSI) – Borsa Milano in forte calo, con il Ftse Mib che chiude -2,26% a 21.538,04. Male sull’azionario italiano i titoli bancari, con perdite maggiori anche di -5%, come nel caso di Mps. Sia Mps che Carige (-3,40%) hanno testato oggi nuovi minimi storici. In generale i titoli bancari di Piazza Affari sono stati condizionati da alcune indiscrezioni del Sole 24 Ore, secondo cui a inizio 2016 sia la Bce che Bankitalia, in modo congiunto, lanceranno un nuovo round di ispezioni, che avranno per oggetto le operazioni di aumento di capitale che le banche popolari hanno avviato nel corso del 2014. Verifiche supplementari si focalizzeranno su BP (-3,03%), Ubi Banca (-3,67%), Bpm (-2,65%), Popolare di Sondrio e Bper (-3,14%).
Timori per il trend delle materie prime, con i futures sul petrolio a New York che hanno bucato al ribasso anche la soglia di $37, ai minimi dal 2009. Trend negativo anche per le quotazioni del Brent, che sono scese sotto la soglia di $40 al barile, anche in questo caso per la prima volta dagli anni dell’ultima crisi finanziaria globale.
Le quotazioni del Brent hanno perso quasi -8% dal meeting dell’Opec, che si è tenuto lo scorso 4 dicembre.
Molti investitori preferiscono restare nelle retrovie e non variare di molto le proprie posizioni prima di conoscere le future mosse della banca centrale americana.
“A parte il rialzo dei tassi di dicembre – la Fed si riunisce il 16 dicembre – a preoccupare è la mancanza di domanda cinese, che sta agendo da corda al collo degli asset più rischiosi. Gli investitori staranno alla larga fino a quando la direzione dei tassi di interesse Usa non sarà più chiara”, ha osservato a Reuters Cliff Tan, head of global markets presso la Bank of Tokyo-Mitsubishi.
Con i mercati finanziari che già da tempo scontano una stretta monetaria della Federal Reserve, gli investitori cercheranno di interpretare quale sarà la traiettoria dei tassi comunicata dalla presidente della Fed Janet Yellen, oltre ovviamente a prestare attenzione all’evolversi dello scenario di politica monetaria in Eurozona e all’andamento fiacco della crescita economica cinese e nel resto del mondo.
A Piazza Affari, fari puntati su Telecom Italia, -2,35% dopo che JP Morgan ha deciso di raddoppiare la partecipazione al 10,134%.