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Risparmio gestito, partenza d’anno con il freno a mano tirato

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Partenza con il rallentatore per il risparmio gestito nel 2023. I dati della mappa mensile di Assogestioni, relativamente a gennaio, mettono in evidenza che è stato registrato un incremento del patrimonio gestito pari a 55 miliardi di euro, che ha portato la raccolta complessiva a 2.267 miliardi di euro, che è da attribuire, principalmente, all’effetto mercato, che, stando alle stime dell’Ufficio Studi di Assogestioni, è stato pari ad un +2,35%.

Per quanto riguarda la raccolta netta, invece, i valori sono negativi essendosi fermati a -927 milioni di euro. Particolarmente penalizzati sono stati i fondi aperti, che hanno registrato deflussi per 642 milioni di euro. Ma vediamo i dati nel dettaglio.

Risparmio gestito al rallentatore

L’Ufficio Studi di Assogestioni ha pubblicato la consueta mappa mensile del risparmio gestito: ne è emerso un avvio 2023 con il freno a mano tirato. La raccolta netta effettuata nel corso del mese di gennaio segna un -927 milioni di euro. Dato completamente diverso rispetto a quello registrato nel corso del mese di dicembre, quando la raccolta netta aveva superato gli 11,15 miliardi di euro. Ad essere stati particolarmente penalizzati sono stati i fondi aperti, che nel corso del mese di gennaio 2023 hanno registrato deflussi per 642 milioni di euro. Tra le varie sotto categorie, sono rimaste in territorio negativo:

  • i prodotti bilanciati, che hanno perso 625 milioni di euro;
  • i prodotti flessibili, i quali hanno segnato un calo di 1,67 miliardi di euro.

Discorso diverso, invece, è quello relativo ai fondi obbligazionari, che sono stati brillanti: sono riusciti a mettere a segno 609 milioni di nuove sottoscrizioni. Buone notizie anche per quanto riguarda i fondi azionari, che sono rimasti in positivo, continuando il trend iniziato nel corso degli ultimi mesi: hanno registrato afflussi per 1,73 miliardi di euro nel corso del mese di gennaio 2023.

Anche i fondi chiusi sono stati positivi, riuscendo a chiudere il primo mese dell’anno con afflussi per 214 miliardi di euro. Sostanzialmente questo significa che, almeno nel complesso, le gestioni collettive hanno registrato un saldo negativo pari a 429 milioni di euro nel corso del mese di gennaio. Andando ad analizzare i dati delle gestioni di portafoglio, si registra un saldo negativo per 498 milioni di euro nel primo mese dell’anno. I mandati istituzionali, invece, hanno registrato 756 milioni di euro di deflussi. In quelli retail, invece, sono confluiti, complessivamente la bellezza di 258 milioni di euro.

Tirando le somme, questo significa che i dati della mappa mensile del risparmio gestito del mese di gennaio 2023, mettono in evidenza – almeno in via preliminare – un incremento del patrimonio gestito che è pari a 55 miliardi di euro, che porta la raccolta complessiva a 2.267 miliardi di euro. Questo risultato, secondo le stime dell’ufficio studi di Assogestioni, è attribuibile principalmente all’effetto mercato, che per il mese di gennaio è pari a +2,5%.

Volendosi, invece, soffermare sulle società, al vertice della classifica troviamo il gruppo Generali, con 577 milioni di euro. Segue, al secondo posto, Poste italiane con 526 milioni di euro. Al terzo posto si colloca Banca Mediolanum, che ha raggiunto quasi 357 milioni di euro. Tra le società che chiudono gennaio in negativo, segnaliamo il gruppo Intesa Sanpaolo con circa meno 2,3 miliardi di euro, Amundi a meno 588 milioni e il Gruppo BNP Paribas a meno 363,5 milioni di euro.