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Risparmio gestito: in futuro più fondi tematici ed ETF evoluti

Il settore del risparmio gestito sta attraversando significativi cambiamenti, destinati ad influenzare le scelte degli investitori: crescita delle masse trainata soprattutto dalla clientela private, cambiamento del mix investito, compressione dei margini e consolidamento degli operatori del settore. A fare il punto su queste tendenze è Pwc, nel report “Asset Management Overview”.

Le tendenze nel settore del risparmio gestito

Secondo gli esperti della società di consulenza tra il 2018 e il 2022 gli AuM sono aumentati in media del 5,9% e continueranno a crescere del 5% all’anno fino al 2027, raggiungendo a livello globale 147.000 miliardi di dollari.

In questo scenario, assisteremo ad una progressiva concentrazione del mercato europeo, composto da oltre 4.500 gestori, di cui solo 60 con asset superiori a 100 miliardi. I piccoli operatori saranno verosimilmente assorbiti dai più grandi per ampliare l’offerta e i patrimoni in gestione.

Il settore vedrà di conseguenza una riduzione delle commissioni (-25% entro il 2025) e un aumento della quota di mercato dei prodotti a basso costo e smart beta, con gli strumenti passivi destinati a rappresentare oltre l’11% degli AuM europei entro il 2026.

Il parere dell’esperto, Mauro Panebianco

Per capire come evolveranno le scelte degli investitori nei prossimi anni abbiamo incontrato Mauro Panebianco, Partner PwC Asset & Wealth Management Advisory Emea Leader.

  • Dott. Panebianco, come emerso dalle vostre analisi la quota di mercato degli ETF rispetto ai fondi è destinata ad aumentare, perché?

“Dalla nostra ultima ricerca ‘Asset and wealth management revolution 2023, The new context’ emerge che la domanda dei nuovi ETF attivi continuerà ad accelerare: il 20% degli istituzionali intende investire in strategie innovative e considera di investire attivamente in ETF gestiti nei prossimi 12-24 mesi. Inoltre, il 59% degli asset manager sta prendendo in considerazione la conversione di parte delle proprie offerte di fondi comuni in ETF attivi nei prossimi 12-24 mesi, una tendenza crescente.”

  • Quali saranno i prodotti/ sottostanti più apprezzati dai risparmiatori?

“La richiesta specifica di prodotti low cost e basso tracking error per quanto riguarda asset class tradizionali sarà il trend del futuro, come d’altro canto fondi che investono su specifici temi quali intelligenza artificiale, nuove tecnologie o altri mega trends. Nondimeno la governance ambientale, sociale e aziendale non è un requisito normativo ma un’opportunità di business e quindi la rivisitazione dell’offerta sarà completamente indirizzata in un’ottica ESG-driven.”

  • In futuro vedremo un ritorno dei fondi della casa rispetto alla distribuzione di fondi di terzi?

“Certamente si assisterà ad un’azione commerciale fondata su una value proposition della fabbrica in house su tutte le categorie di prodotto e asset class. In un mondo che vuole una maggiore standardizzazione e semplicità nell’interazione commerciale con il cliente, un’offerta domestica è premiante. Questo permetterà di cogliere anche i requisiti previsti nella direttiva europea Retail Investment Strategy in termini di gestione della gamma prodotti e nella giustificazione del value for money, che richiede un governo del prodotto molto più attivo (con monitoraggio e revisione, ndr) e attento ai bisogni del mercato.”

Cos’è un ETF a gestione attiva

Gli ETF a gestione attiva rappresentano la nuova frontiera del risparmio gestito e sono un ibrido tra gli ETF e i tradizionali fondi attivi. Si tratta di fondi negoziabili in tempo reale come le azioni, il cui obiettivo è quello di investire in un portafoglio di titoli scelto da un gestore attraverso l’asset allocation e non si limitano a replicare un indice basato su regole predeterminate.

In questo modo è possibile diversificare maggiormente il portafoglio, affiancando alla gestione passiva delle strategie più complesse e a basso costo. La flessibilità consente di reagire a eventi imprevisti e ottenere risultati migliori dell’indice di riferimento replicato passivamente da un tradizionale ETF.

 

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di settembre del magazine Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti