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Private banking, più formazione per favorire le nuove leve

Per favorire l’ingresso di nuovi private banker sono stati avviati percorsi di formazione specifici e gruppi di lavoro multigenerazionali. Ne abbiamo parlato con Antonella Massari di Aipb

La capacità di attrarre giovani professionisti nel mondo del private banking è una delle principali sfide per gli operatori e le istituzioni del settore. L’età media dei banker in attività continua a crescere e ora ha raggiunto i 53 anni. La demografia parla chiaro: il 61% dei professionisti italiani ha più di 50 anni mentre gli under 40 sono solo l’11% della categoria.

Per favorire il ricambio generazionale gli intermediari del settore e le istituzioni hanno avviato numerosi progetti ma senza raggiungere ancora i risultati sperati. “I giovani neo laureati non subiscono più il fascino del mondo della finanza come in passato, forse anche perché non conoscono da vicino il settore. Per questo motivo abbiamo avviato da qualche anno un master a loro dedicato al termine del quale è previsto un periodo di stage presso uno dei nostri associati” chiarisce Antonella Massari (nella foto), segretario generale dell’Aipb.

La quarta edizione del master in private banking dell’Aipb è partita da qualche settimana. Il piano di studi prevede un programma didattico di circa 250 ore, affidato al corpo docente composto da circa 150 tra professori e professionisti provenienti da università, studi professionali e intermediari. Le lezioni, che si tengono sia in aula fisica che virtuale, termineranno il 31 maggio 2024. Per i partecipanti è previsto poi un periodo di stage presso banche e istituti finanziari, che inizierà a partire dal 10 giugno 2024.

“Il nostro obiettivo è quello di attirare i giovani per portare nuove competenze, assicurandosi però di non disperdere quelle già maturate nel tempo – prosegue Massari – ad esempio promuovendo tra gli operatori del settore la creazione di squadre multigenerazionali e percorsi formativi ad hoc”.

Più competenze e formazione.

Le banche italiane stanno facendo pertanto di necessità virtù. L’industria del private banking crede fortemente nell’interazione tra generazioni, come dimostrato dal fatto che il 71% degli intermediari ha già attivato gruppi di lavoro multigenerazionali. Inoltre per fare fronte alle necessità delle banche private il 65% degli operatori ha avviato percorsi per valorizzare i professionisti anche oltre il pensionamento.

Secondo l’Aipb infatti l’ampliamento delle competenze necessarie per rimanere competitivi impone la coesistenza e il contributo dei giovani e dei meno giovani, ciascuno portatore di diverse capacità e saperi. E proprio per aumentare le competenze dei banker che l’Aipb gestisce da anni con successo “Aipb Schola”, struttura che certifica le competenze dei private banker su 4 livelli e offre percorsi verticali di formazione in aula e online anche su richiesta specifica dei diversi operatori.

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di marzo 2024 del magazine Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti