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Banker nel mirino degli head hunter

Il lavoro in banca sta cambiando rapidamente, sulla spinta dell’innovazione tecnologica, e così variano anche le competenze richieste dai recruiter degli istituti di credito. Ne abbiamo parlato con Alessandro Castelli di Wyser

Il lavoro in banca è sempre stato tra i più ambiti dagli italiani. Ma per molti dei ruoli svolti dai bancari sono attesi cambiamenti significativi nei prossimi 2-3 anni. Con l’evoluzione dei modelli di business e delle modalità di distribuzione, cambieranno anche i profili ricercati dalle aziende. Per approfondire il tema abbiamo intervistato Alessandro Castelli, Business Line Manager, divisione specializzata Banking, Insurance & Financial Services di Wyser.

Quali sono le caratteristiche che cercano le banche?

“​Se guardiamo in particolar modo al mercato del Private e Wealth Management, sempre di più le organizzazioni ricercano professionisti che abbiano competenze a 360° e che siano in grado di essere un riferimento non solo per il cliente, ma anche per tutto il nucleo familiare. C’è un forte focus, infatti, sull’asset allocation in senso allargato, piuttosto che sui singoli investimenti, anche con uno sguardo in prospettiva per la gestione successoria che deve tener conto delle esigenze del cliente e dei componenti della sua famiglia. Questo fa sì che caratteristiche proprie del ruolo, come le capacità relazionali e di lettura dei bisogni dei clienti dal punto di vista dello stato patrimoniale, diventino ancora più centrali. Accanto a questo, sono importantissime una solida preparazione e l’agilità nell’aggiornamento rispetto alle novità normative, che sono frequenti nel settore. Soprattutto in termini di compliance rispetto alle norme di antiriciclaggio, a Private e Wealth Manager è richiesto di porre sempre maggiore attenzione alla scelta dei patrimoni inseriti in portafoglio. Rilevano anche le evoluzioni socio-culturali, ossia legate a modifiche nei comportamenti e nell’assetto valoriale dei clienti e dei collaboratori. In questo senso, parliamo di una grande attenzione alla customer centricity e customer experience e del ruolo che, nella relazione tra cliente e provider, ha il digitale. Un ulteriore tema che si fa sempre più strada e che ha ormai implicazioni anche per i clienti dei servizi bancari-finanziari, nonché per i collaboratori attuali e potenziali, è quello della sostenibilità e della attenzione agli impatti che i brand e le organizzazioni, ma anche le singole azioni di ciascuno individuo, hanno sul mondo esterno, sull’ambiente e sulle persone”.

Qualche banca si sta orientando su profili junior vista l’età elevata dei banker già in servizio?

“Quello dell’attrattività verso le nuove generazioni è un tema che riguarda e accomuna molti settori. Per quanto riguarda il Banking e i Servizi Finanziari, riscontriamo soprattutto un calo di interesse verso i ruoli più marcatamente Sales, caratterizzati da una più elevata pressione in termini di raggiungimento degli obiettivi. Dal nostro studio, però, emerge come proprio queste figure avranno nel prossimo triennio un’importanza crescente, direi strategica, per le organizzazioni del settore. La vera sfida, quindi, è proprio quella di diventare più attrattivi e più interessanti per quelli che saranno i futuri manager e professionisti”.

Si sente di dare qualche consiglio ai professionisti che pensano di cambiare banca?

“Consiglierei di guardare a quelle realtà che offrono servizi a tutto tondo, in cui si ha l’opportunità di ampliare le proprie conoscenze e fare esperienze differenziate, arricchendo il proprio percorso professionale. E, per chi ha ambizioni di carriera internazionali o nei colossi americani, di investire nella propria formazione soprattutto rispetto alle caratteristiche prettamente manageriali come l’autonomia e la capacità di far accadere le cose, oltreché dedicarsi all’ampliamento del proprio network di contatti, frequentando ambienti differenziati e costruendo un’immagine credibile e affidabile presso diversi pubblici”.

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di febbraio 2024 del magazine Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti.