Società

Renzi contro le toghe: “vera barbarie il giustizialismo”

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ROMA (WSI) – Sembra di sentire l’ex premier Silvio Berlusconi, coinvolto in una serie infinita di scandali giudiziari da cui se ne è uscito con una condanna, qualche assoluzione e diverse prescrizioni. Matteo Renzi ha sferrato un velato attacco ai giudici italiani, decretando il giustizialismo “un’autentica barbarie” e contro il MoVimento 5 Stelle che minaccia di accusare di diffamazione.

Rispondendo alla mozione di sfiducia mossa dalle opposizioni dopo gli scandali su Tempa Rossa e sulle trivelle, al centro dell’inchiesta della procura di Potenza, Renzi ha tenuto a precisare che il governo non ha “nulla da nascondere” e che “non c’ è alcuna ipotesi di corruzione per il governo”.

La sola vicenda penale che vi sarà – avverte riguarderà il processo per calunnia a cui il Pd chiama i 5Stelle. “E vi chiediamo, da cittadini, di rinunciare all’immunità, e vedremo chi vincerà e chi no”. Le due mozioni sono cadute ieri, senza appello. Quella del M5S è stata respinta con 183 contrari e 96 favorevoli, mentre quella del centrodestra con 180 contrari e 93 favorevoli.

“Io sono per la giustizia non per i giustizialisti, per i tribunali non per i tribuni. L’Italia ha conosciuto figure di giudici eroi ma ha anche conosciuto negli ultimi 25 anni, pagine di autentica barbarie legate al giustizialismo”.

Nella sua battaglia contro le accuse preventive sui media, l’uso strumentale delle inchieste giudiziarie e l’abuso delle intercettazioni – non dovrebbero venire pubblicate nei giornali se non sono di interesse pubblico – Renzi ha trovato un valido alleato nell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

“Giustizialismo? C’ è chi ha pagato un prezzo altissimo”, ha detto Napolitano facendo riferimento alla vicenda del suo consigliere Loris D’Ambrosio, uccisosi dopo essere finito nel vortice delle polemiche per le conversazioni intercettate con l’ex ministro Nicola Mancino nel filone della trattativa Stato-mafia.

“Ci sono stati casi gravi di montature scandalistiche e giornalistiche contro persone che hanno ricevuto un avviso di garanzia e sono state poi scagionate… spesso vengono pubblicati pezzi di conversazioni non contestualizzate, come è successo al mio consigliere Loris D’Ambrosio che ci ha rimesso la pelle per un attacco cardiaco e io queste cose non le posso dimenticare”.