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Reddito di cittadinanza: da luglio assegno potrebbe salire a 2 mila euro

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Da luglio 2021 l’importo del Reddito di Cittadinanza potrebbe salire fino a 2 mila euro al mese per chi ha figli. Questo perché alla ricarica del prossimo mese si aggiungerà il nuovo assegno unico il cui valore varia a seconda dell’Isee del nucleo familiare e del numero di figli a carico Ci sarà, in questo modo, un effettivo aumento dell’importo pagato mensilmente.

Reddito di cittadinanza fino a 2 mila euro, per chi?

Un assegno così ricco sarà possibile solo nel caso di famiglie numerose, che già percepiscono il reddito di cittadinanza e possiedono un Isee che si attesta sotto i 7mila euro.

Questo perché sotto questa soglia si avrà diritto a un assegno di 167,5 euro per il primo figlio, stessa cifra per il secondo figlio. Complessivamente, quindi, si arriva a 335 euro. Dal terzo figlio in poi, invece, spetta una maggiorazione del 30% (sul valore complessivo). Per tre figli, dunque, spetta un totale di circa 653 euro mentre in caso di quattro figli minori la cifra arriva a 871,00 euro.

Secondo i primi calcoli, sommando le due misure, un nucleo familiare molto numeroso  che vive in affitto si può avvicinare alla cifra dei 2mila euro al mese. Per una famiglia con due adulti e quattro minori, si possono anche superare i duemila euro.

Per coloro che prendono il Reddito di Cittadinanza l’assegno unico verrà accreditato direttamente sulla carta di Poste Italiane dove mensilmente viene effettuata la ricarica. I calcoli definitivi spetteranno però all’Inps.

Assegno unico: a chi si rivolge, come fare domanda

A regime, ovvero da gennaio 2022, l’assegno unico verrà attribuito a tutti i lavoratori dipendenti, autonomi o incapienti. Possono fare richiesta tutte le mamme dal settimo mese di gravidanza. Potrà accedervi chi paga le tasse in Italia e residente da almeno 2 anni: sono ammessi cittadini italiani e Ue e titolari di permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca almeno semestrale.

Per ottenere il nuovo assegno bisognerà presentare domanda on line all’Inps ai patronati secondo le regole che saranno fissate dall’Inps entro il 30 giugno. Per le domande che saranno presentate entro il 30 settembre 2021, saranno corrisposte le mensilità arretrate a partire dal mese di luglio.