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Assegno unico al via da luglio: a chi si rivolge, come fare richiesta

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Buone notizie per le famiglie italiane, che hanno figli a carico fino a 21 anni. A partire da luglio, ben prima delle attese, i nuclei fino a 50 mila euro di Isee potranno beneficiare dell’assegno unico.
La misura, salvo sorprese dell’ultima ora approderà oggi 4 giugno in Consiglio dei ministri sotto forma di decreto legge-ponte per coprire il periodo da luglio a dicembre. Poi dal primo gennaio 2022 diventa permanente e universale, incardinato nella riforma fiscale.

Assegno unico: a quanto ammonta l’assegno

La misura ponte per l’assegno unico, valida da luglio a dicembre 2021, verrà erogato solo a chi non goda già di assegni familiari. L’aiuto statale verrà corrisposto per ciascun figlio minore in base al numero dei figli stessi e alla situazione economica della famiglia certificata con l’Isee: andrà da un minimo di 30 euro a un massimo di 217,8 euro al mese per ciascun figlio.

In particolare, la misura, come abbiamo detto, si rivolge alle famiglie con Isee sotto i 50 mila euro. Ad esempio con un Isee fino a 7mila euro si avrà diritto a un assegno di 167,5 euro a figlio nei nuclei fino a 2 minori. Importo che salirà a 217,8 con almeno tre figli. 50 euro in più sono previsti per ciascun figlio disabile.

Oltre a definire i confini dell’assegno ponte, lo schema di decreto oggi all’esame di Palazzo Chigi, garantisce ai 4 milioni di famiglie che già oggi ricevono gli assegni familiari (i lavoratori dipendenti)  un extra. Questa  maggiorazione dovrebbe attestarsi a partire da 37,5 euro al mese per figlio nel caso di famiglie con uno o due figli, ai 70 euro in più per figlio per quelle con tre o più figli.

A chi si rivolge

A regime il beneficio verrà attribuito a lavoratori dipendenti, autonomi o incapienti. Possono fare richiesta tutte le mamme dal settimo mese di gravidanza. Potrà accedervi chi paga le tasse in Italia e residente da almeno 2 anni: sono ammessi cittadini italiani e Ue e titolari di permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca almeno semestrale.

Secondo le stime del governo a usufruire del nuovo assegno saranno circa 1,8 milioni di famiglie nelle quali sono presenti 2,7 milioni di figli minori. Sono esclusi i nuclei che già godono di assegni familiari.

Come fare richiesta

Per ottenere il nuovo assegno bisognerà presentare domanda on line all’Inps o ai patronati secondo le regole che saranno fissate dall’Inps entro il 30 giugno. Per le domande che saranno presentate entro il 30 settembre 2021, saranno corrisposte le mensilità arretrate a partire dal mese di luglio. L’assegno sarà esentasse e compatibile con il reddito di cittadinanza.

L’erogazione dell’assegno dovrebbe decorre dallo stesso mese di presentazione della domanda e avviene attraverso l’accredito sull’Iban del richiedente o mediante bonifico domiciliato. In caso di affido condiviso dei minori, l’assegno può essere accreditato in misura pari al 50% sull’Iban di ciascun genitore.

Il provvedimento, inoltre, sarebbe esentasse e compatibile con il Reddito di cittadinanza ed altre misure a favore dei figli a carico erogate dalle Regioni e dai Comuni. Nel primo caso l’assegno unico verrebbe corrisposto dall’Inps congiuntamente al Reddito di cittadinanza. Il beneficio complessivo dovrebbe essere stabilito, tramite ricalcolo dell’Inps, sottraendo dall’importo teorico spettante dell’assegno la quota di Rdc relativa ai figli minori del nucleo familiare, calcolata in base alla scala di equivalenza.