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Von der Leyen, il 30% del Recovery fund sarà finanziato tramite green bond

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La Commissione europea ha annunciato, per bocca della presidente Ursula von der Leyen, che il 30% delle emissioni obbligazionarie legate al Recovery Fund saranno effettuate attraverso lo strumento dei green bond. Ciò si tradurrebbe in un collocamento di obbligazioni verdi da 225 miliardi di euro.

Ciò che era già noto era l’obiettivo richiesto agli stati che intendono richiedere gli aiuti del NextGenerationEU: il 37% del valore dei progetti presentati all’esecutivo europeo dovranno riguardare la riduzione delle emissioni e la transizione verde.

“Siamo leader mondiali nella finanza verde e il più grande emittente di obbligazioni green in tutto il mondo”, ha detto von der Leyen nel corso del suo primo discorso sullo stato dell’Unione, presso l’Europarlamento, “e oggi posso annunciare che fisseremo un obiettivo del 30% dei 750 miliardi di euro di NextGenerationEU da raccogliere tramite obbligazioni verdi”, ha affermato.

I green bond sono obbligazioni per le quali l’emittente stabilisce precisi progetti di utilizzo a carattere ecologico. Cosa rientri o meno in questa definizione è oggetto di interpretazioni in parte arbitrarie, dal momento che non esiste un criterio standard per discernere un progetto “green” da uno che non lo è.

Nuovo obiettivo sul taglio delle emissioni

Von der Leyen ha poi annunciato un inasprimento nell’obiettivo europeo sul taglio delle emissioni di CO2, incrementandole da una riduzione del 40% ad una del 55%, prima del 2030.

“Riconosco che questo aumento da 40 a 55% è troppo per alcuni e non abbastanza per altri. Ma la nostra valutazione dell’impatto mostra chiaramente che la nostra economia e industria possono farcela ”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea.

Von der Leyen contro la Russia

Nel corso del suo discorso sullo stato dell’Unione, von der Leyen ha “picchiato” duramente su quei Paesi e quelle forze politiche che sarebbero intenzionate a rafforzare i propri legami con la Russia di Putin:

“A coloro che sostengono legami più stretti con la Russia, dico che l’avvelenamento di Alexei Navalny con un agente chimico avanzato non è un fatto isolato”, ha detto von der Leyen, che è stata in precedenza ministro della Difesa tedesco, “abbiamo visto lo schema in Georgia e Ucraina, Siria e Salisbury – e nelle ingerenze elettorali in tutto il mondo. Questo modello non sta cambiando”.