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Quotazioni oro aggiornano i massimi storici, le previsioni degli analisti

Continua la corsa delle quotazioni dell’oro, che oggi ha aggiornato il massimo storico: i prezzi dei futures sull’oro hanno toccato il record di 2.372,45 dollari l’oncia, prima di calare leggermente (al momento passano di mano a 2.358 dollari). Il contratto spot ha toccato un massimo di 2.353,95 dollari e al momento scambia a 2.335 dollari. Il prezzo medio 2024 del metallo prezioso si aggira intorno $2,086.33, nettamente sopra i $1,773.73 della fase di rialzo precedente, quella del 2020 (vedi tabella).

Le cause del rally

Dopo decenni di cali, le disponibilità auree delle banche centrali hanno iniziato ad aumentare, spinte dai rischi geopolitici in Medio Oriente e Ucraina.  Le banche centrali sono attori importanti nel mercato dell’oro, in quanto detengono grandi riserve d’oro come riserva di valore e come copertura contro il rischio valutario. “Le banche centrali hanno continuato ad acquistare oro fisico in modo deciso e gli ultimi dati mostrano che da inizio anno vi sono stati acquisti consistenti, pari a circa 40 tonnellate al mese. Riteniamo che gli acquisti da parte delle banche centrali stiano avendo un impatto significativo sul mercato: il World Gold Council, infatti, ritiene che questi abbiano portato a un incremento dei prezzi di circa il 15%. È probabile che questa tendenza continui nei prossimi mesi e anni, man mano che le banche centrali aumenteranno le loro riserve d’oro” ha spiegato Peter Kinsella, Global Head of Forex Strategy di Union Bancaire Privée (UBP).

Inoltre, l’oro ha registrato un aumento in quanto gli investitori prevedono l’attuazione di tre tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve nel 2024. L’abbassamento dei costi di finanziamento è tipicamente a vantaggio dell’oro, che non produce interessi.

“Le principali banche centrali hanno indicato che inizieranno a ridurre i tassi di interesse nei prossimi mesi. Secondo le ultime indicazioni, le banche centrali avranno un ciclo di riduzione dei tassi anticipato, il che significa che quest’anno i tassi nominali diminuiranno sostanzialmente. Il coincidente e rapido declino delle dinamiche inflazionistiche globali, unito a un ciclo di riduzione dei tassi anticipato da parte di molte delle principali banche centrali, rappresenta uno sviluppo altamente costruttivo per l’oro e questo spiega il rapido movimento al rialzo verso livelli superiori a 2.200 dollari per oncia” ha aggiunto Kinsella.

In terzo luogo, gli investitori retail hanno aumentato gli investimenti in ETF (fondi negoziati in borsa) sull’oro. “Tuttavia, l’incremento delle posizioni retail è avvenuto in un secondo tempo rispetto alla maggior parte del rialzo, e questo allargamento della base di investitori implica che il rialzo è ancora in corso. Notiamo che gli investitori retail rimangono sottoinvestiti rispetto alle medie storiche“.

Corsa non è arrivata al capolinea

Secondo gli esperti la corsa dovrebbe continuare, secondo gli esperti favorita dalle elezioni che si terranno in più di 60 Paesi nel 2024: si prevede che gli investitori continueranno ad acquistare quello che senza dubbio è il bene rifugio per eccellenza.

A questo proposito, Kinsella ha spiegato che guardando alla seconda metà dell’anno, abbiamo individuato due potenziali fattori che potrebbero portare a un rialzo dei prezzi. In primo luogo, le campagne elettorali statunitensi probabilmente metteranno in luce i livelli eccessivi di debito degli Stati Uniti: le crescenti preoccupazioni sulla sostenibilità fiscale degli Stati Uniti rappresenteranno, a nostro avviso, un fattore positivo per l’oro. In secondo luogo, riteniamo che i rischi geopolitici rimarranno elevati e che un eventuale peggioramento delle relazioni tra le principali potenze darà una spinta al rialzo al prezzo dell’oro”.

Fasi bullish dell’oro, prezzi medi