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Quirinale, tutti i rumor su dimissioni Napolitano: a gennaio? Parte il totonomi

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ROMA (WSI) – Si accavallano le indiscrezioni sulle prossime dimissioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E già parte il Totonomine. Stando a quanto rende noto Il Messaggero, uno dei collaboratori più stretti del premier Matteo Renzi commenta così le voci su chi potrebbe essere il prossimo inquilino del Quirinale.

“Siamo il primo partito e in Parlamento siamo determinanti; dunque per forza di cose non passerà mai un Presidente che non piaccia al Pd. Condivideremo la scelta, ma di certo il Parlamento non eleggerà un capo dello Stato a noi sgradito”. Insomma: “Il futuro Presidente dovrà godere della stima ed essere in sintonia con Renzi”.

Stando a fonti sentite dal Corriere della Sera, Napolitano avrebbe deciso di annunciare il suo addio alla fine dell’anno e a ritirarsi ufficialmente a gennaio. La scelta avrebbe a che fare soprattutto con le sue condizioni di “sostenibilità” fisica; Napolitano da mesi soffrirebbe di diversi acciacchi, dormirebbe male e si starebbe sottoponendo a diverse terapie. Lui stesso avrebbe confidato al suo amico e coetaneo Alfredo Reichlin: “Non ce la faccio più”.

Arriva però pronta la nota dal Quirinale, con Napolitano che afferma di essere nella “pienezza delle funzioni”.

“La Presidenza della Repubblica non ha né da smentire né da confermare nessuna libera trattazione sulla stampa. E restano esclusiva responsabilità del Capo dello Stato il bilancio di questa fase di straordinario prolungamento, e di conseguenza le decisioni che riterrà di dover prendere. E delle quali come sempre offrirà ampia motivazione alle istituzioni, all’opinione pubblica, ai cittadini”.

“I giornali – continua la nota – hanno dato ampio spazio a ipotesi e previsioni relative alle eventuali dimissioni del Presidente della Repubblica. In realtà, i termini della questione sono noti da tempo. Il Presidente della Repubblica, nel dare la sua disponibilità – come da molte parti gli si chiedeva – alla rielezione che il 20 aprile 2013 il Parlamento generosamente gli riservò a larghissima maggioranza, indicò i limiti e le condizioni – anche temporali – entro cui egli accettava il nuovo mandato. Ciò non gli ha impedito e non gli impedisce di esercitare nella loro pienezza tutte le funzioni attribuitegli dalla Costituzione, tenendo conto anche della speciale circostanza della Presidenza italiana del semestre europeo”.

Tra i candidati, scrive il Messaggero, “più probabili il ministro della Difesa Roberta Pinotti, l’ex segretario del Ppi Pierluigi Castagnetti e i renziani Piero Fassino e Paolo Gentiloni”, citando anche “gli outsider come Pier Ferdinando Casini”.

Il quotidiano di Roma aggiunge: “In pole sembra essere Walter Veltroni, un candidato gradito a Berlusconi: «Se lo proponi, lo voto, Veltroni è stato il primo a riconoscermi legittimità politica», ha detto l’ex Cavaliere in uno degli ultimi incontri, premettendo che il suo candidato preferito è Giuliano Amato.