Economia

Pil Italia: quanto pesa il conflitto in Ucraina, analisti tagliano stime 2022

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

I primi segnali di rallentamento, complice l’impennata dell‘inflazione, erano già arrivati nei mesi scorsi per il Pil dell’Italia. Il colpo finale è arrivato ora dal conflitto in Ucraina. Dopo due anni di pandemia, l’economia italiana rischia di subire una nuovo brutto colpo, i cui effetti saranno visibili nella crescita del PIL.
Secondo le ultime stime di S&P Global Ratings, che ha rivisto al ribasso le previsioni sull’economia globale, la crescita italiana si fermerà quest’anno del 3,3% a fronte del 4,5% previsto in precedenza mentre l’inflazione segnerà un aumento al 5,5%. In rallentamento il prossimo biennio, quando il Pil segnerà rispettivamente +1,6% (-0,2%) e +1,3% (+0,2%).

Più pessimisti gli economisti di Mazziero Research, che fissano le nuove previsioni del Pil 2022 a +3,1% (dal 4,1% precedente).

“La guerra tra Russia e Ucraina ha introdotto ulteriori incertezze e spinto ancora più in alto i prezzi di petrolio, gas e prodotti agricoli con aumenti che non si sono ancora riversati interamente sul carrello della spesa. L’attuale dinamica dei prezzi fa pensare che non si tratti di un fenomeno temporaneo, ma che possa durare per diversi mesi. Nel contempo, la sostanziale stabilità dei salari determina una sensibile perdita del potere di acquisto, peggiorando la fiducia dei consumatori” si legge nella nota di aggiornamento delle stime in cui si mettono neri su bianco le stime per ogni trimestre.

Stima PIL 1° trimestre 2022: +0,3% (dal +0,6% precedente)

Stima PIL 2° trimestre 2022: +0,2% (dal +0,8% precedente)

Stima PIL 3° trimestre 2022: +0,4% (dal +0,6% precedente)

Stima PIL 4° trimestre 2022: +0,6% (dal +0,4% precedente)

Stima PIL 2022: +3,1% (dal +4,1% precedente)

“L’attuale stima del PIL al 1° trimestre (+0,3%) mantiene ancora un’intonazione positiva, ma non escludiamo un’ulteriore revisione al ribasso in base all’evoluzione di 3 fattori: guerra Russia-Ucraina; andamento inflazione; produzione industriale” spiegano da Mazziero, aggiungendo che nel frattempo è tornato a salire il debito pubblico che si stima in 2.701 miliardi a gennaio e che continuerà ad aumentare nei mesi successivi portandosi a giugno in una fascia tra 2.735 e 2.772 miliardi.

 

Conflitto russo-ucraino: Europa la più colpita

Ma torniamo a S&P.  Non è solo l’Italia ad essere finita sotto i riflettori degli analisti ma l’economia globale, vista in diminuisce di 70 punti base al 3,4% quest’anno. L’impatto della minore crescita russa è il fattore più determinante, seguito dai prezzi dell’energia e dai cambiamenti in termini di dati e politiche.

L‘Europa sarà la regione più colpita dal conflitto: il Pil scenderà dell’1,2% quest’anno, a causa dalla sua esposizione alla Russia e dalle importazioni di energia molto più costose, mentre la crescita per il 2023-2024 è in gran parte invariata. L’inflazione sale del 2%.

Minore l’impatto sugli Stati Uniti, che vedono un calo della crescita dello 0,7% al 3,2% quest’anno. L’impatto del rallentamento della crescita russa è lieve. Gli sviluppi politici e i prezzi dell’energia spingono la crescita al ribasso. L’inflazione sale al 6% quest’anno.
La maggior parte dell’Asia-Pacific e dei mercati emergenti al di fuori dell’Europa orientale mostrano solo modesti cambiamenti in termini di crescita e inflazione.

Pil Russia in calo del 9% circa nel 2022

Alla luce del e della risposta da parte dei governi occidentali, S&P ha rivisto la previsione macro per la Russia. Le gravi sanzioni internazionali spingeranno l’economia in una profonda recessione. Le stime indicano un PIL in calo dell’8,9% quest’anno e di un ulteriore 3% nel 2023-2024. L’inflazione salirà invece al 13,5% quest’anno.