Economia

Piano salva Grecia: FMI nega trattative. Sostegno a Tsipras da think tank UK

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ROMA (WSI) – L’FMI smentisce che ci siano negoziazioni in corso con la Grecia sul piano del ministro delle finanze Yanis Varoufakis. “Non esiste nessuna decisione con le autorità greche in merito a cambiamenti del quadro generale”, ha detto un portavoce del Fondo Monetario Internazionale.

“Esiste un quadro generale di discussioni per gestire il debito nell’ambito del programma attuale”, ha aggiunto il portavoce del Fmi. Da segnalare che l’Fmi vanta lo status di creditore privilegiato nei confronti della Grecia, per un valore di 25 miliardi di euro. Intanto, Varoufais ha trovato un alleato per il suo piano di ristrutturazione del debito in uno dei principali think tank britannici, l’ Adam Smith Institute (ASI).

In particolare, il membro dell’associazione Lars Christensen ha lanciato un appello affinché il ministro delle finanze britannico Osborne appoggi il piano di swap sui debiti. E ha contestualmente rivolto critiche molto pungenti alla Bce.

“Il compito della Bce è di assicurare la stabilità nominale all’interno dell’economia dell’Eurozona. La Bce non dovrebbe ricorrere a salvataggi di governi e banche. Purtroppo e ripetutamente, nell’arco degli ultimi sei anni la Bce è stata costretta a salvare stati membri dell’Eurozona. Dunque, la Bce ha messo in atto ripetutamente una politica del credito (piuttosto che di politica monetaria), evitando che i paesi dell’Eurozona facessero default”.

Christensen sostiene che sia proprio l’Eurotower il principale colpevole della situazione attuale, a causa della sua politica monetaria eccessivamente restrittiva. E ha aggiunto di sostenere la proposta del ministro greco delle finanze.

“Nell’indicizzare i debiti che la Grecia ha verso l’Ue e la Bce al Pil nominale greco, così come Varoufakis ha suggerito, i conti pubblici della Grecia sarebbero meno vulnerabili al fallimento della politica monetaria dell’Eurozona”. (Lna)

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ATENE (WSI) – Il governo greco ha avviato le trattative con il Fondo Monetario Internazionale sul suo piano di swap del debito ellenico con bond legati alla crescita.

Lo ha rivelato il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, precisando che “la Grecia proporrà all’Europa un ‘nuovo contratto’ da varare entro giugno” che ha l’obiettivo non solo di salvare Atene dal default e scongiurarne un’uscita dall’area euro, ma anche di salvare l’intero Vecchio Continente.

In un’intervista alla Repubblica il ministro ha dichiarato che l’Fmi potrebbe accettare di rinviare la restituzione del prestito. La prima rata di 1,9 miliardi di euro scade il 15 marzo e la seconda, di importo identico, il 15 giugno.

Varoufakis, che si trova in Germania per vedere i rappresentanti della Bce prima del suo atteso incontro con il ministro tedesco delle Finanze, giovedì, ha fornito un resoconto della proposta in un incontro ristretto tenuto prima dell’appuntamento con il suo omologo italiano Pier Carlo Padoan.

Il governo anti austerity Syriza-Anel, che ha proposto che l’Ocse sostituisca la troika nelle operazioni di supervisione delle riforme, chiederà all’Europa di garantire i finanziamenti per arrivare fino all’estate e in cambio garantirà di non prendere iniziative unilaterali e di mantenere il bilancio dello Stato in attivo.

Atene proporrà di farsi consegnare subito dalla Bce i due miliardi di profitti incassati da Eurotower sui bond greci e di ottere il via libera all’emissione di nuovi titoli di stato a breve.

“Non va bene usare la parola taglio? Non ci sono problemi. La nostra idea sul tavolo sarà la conversione del nostro debito in buoni legati alla crescita. In modo che noi e i nostri partner giochiamo nella stessa squadra. Più cresciamo e più presto restituiamo i nostri soldi”, ha detto Varoufakis, secondo cui anche la Germania “capirà le nostre proposte. E tra sei mesi la Grecia avrà voltato pagina”.

Il docente di economia dell’Università del Texas si è detto particolarmente ottimista dopo l’incontro tenuto con un centinaio di banchieri e investitori a Londra. Anche i suoi interlocutori hanno espresso soddisfazione. I confronti avuti sinora in Europa portano Varoufakis a ritenere che il problema annoso del debito greco sarà risolto.

Il Financial Times scrive che l’incontro tra l’economista di sinistra e gli investitori della City londinese al Four Seasons Hotel della capitale inglese è andato meglio del previsto.

Alla presentazione, organizzata da Deutsche Bank e Bank of America Merrill Lynch, è seguita una serie di conversazioni informali con un piccolo gruppo di investitori.

L’idea di Varoufakis è farsi il maggior numero di alleati possibili, anche tra le “linee nemiche” della finanza mondiale.

“Ha fatto un grande sforzo, è rimasto a discutere con gli investitori”, ha raccontato un banchiere al giornale britannico “I colloqui sono andati bene”.

Anche l’economista britannico Jim O’Neill, famoso per aver coniato il termine Brics, è ottimista. Per lui ormai il peggio della crisi è alle spalle.
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In un intervento ai microfoni di Bloomberg TV ha predetto che la decisione di far rimanere la Grecia nell’area euro è stata già presa. “Troveranno un accordo” sul debito.

Per lo meno è la sua senszione. Secondo l’ex economista di Goldman Sachs è stupido pensare che la Grecia possa ripagare un debito pari al 175% del suo Pil. Non ha senso immaginare che la Germania consentirà che scateni una corsa agli sportelli in Grecia o che l’Unione Monetaria Europea possa dividersi.

Fonte principale: La Repubblica

(DaC)