Società

Oliver Stone accusa la stampa: siete voi che generate le fake news

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NEW YORK (WSI) – Donald Trump eletto grazie alle ingerenze di Vladimir Putin? Teoria ridicola per il famoso regista Oliver Stone che ha presentato il documentario Ukraine on Fire sulla rivoluzione ucraina del 2014.

Un documentario in cui il regista di film capolavori come Platoon, Nato il 4 luglio e Fuga di mezzanotte, ripercorre quella rivoluzione di cui responsabile è sì la Russia di Vladimir Putin, dice il regista premio Oscar, ma ad elaborarla e finanziarla sono stati gli Stati Uniti d’America per colpevolizzare il Cremlino e giustificare l’esistenza della Nato.

Nel documentario sono intervistati i due protagonisti della vicenda, Vladimir Putin e Viktor Yanukovych, l’ex presidente ucraino che é stato deposto dopo la rivoluzione partita dal basso – come è stato fatto credere dice Stone – ma che in realtà è stato un vero e proprio colpo di stato finanziato dagli Usa.

“L’America ha un ruolo enorme e una grossa responsabilità e continua a negarlo. E’ una situazione dolorosa per la gente ucraina. Quello che noi raccontiamo non è la narrativa ufficiale, ma è quello che è accaduto. Non lo vedrete mai sui media americani, ma troveremo un modo di fare vedere in nostro documentario, sia pure su Youtube”.

Notizie false quindi, in gergo fake news che secondo Stone – la notizia in Italia è stata riportata dall’Ansa – sarebbero fatte circolare non dai canali convenzionali ma dalle testate giornalistiche più prestigiose del mondo. Dito puntato contro la stampa americana che accetta la versione ufficiale che dà il governo senza indagare.

“Dov’è andato il giornalismo degli anni Settanta, quello che ha portato allo scandalo del Watergate e ha mostrato la vera faccia della guerra in Vietnam? Ad un certo punto ha smesso di avere senso critico. La funzione del giornalismo dovrebbe essere quella di analizzare le teorie delle fonti ufficiali e criticarle. Non lo sta più facendo e questo documentario mostra chiaramente che ha fallito. New York Times, Washington Post e tutte le altre prestigiose testate americane non stanno facendo più il loro lavoro”.

Ingerenza della Russia nell’elezione di Trump? Teoria ridicola.

“Sono gli Stati Uniti che hanno una lunga tradizione di ingerenza nella politica di altri paesi, non la Russia”