Società

Obama deve ripartire da Wall Street: 6 sfide per l’economia

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New York – La notte più lunga per Barack Obama deve ancora arrivare. Ha vinto le elezioni americane, è stato rieletto presidente degli Stati Uniti. Adesso la sfida riparte da Wall Street: lì si intreccia con le falle profonde che ha scavato la crisi. Per ridare smalto all’american dream il primo confronto arriverà nelle prossime settimane quando il presidente dovrà trovare un’intesa con i legislatori per cercare di evitare i tagli alla spesa pubblica, il cosiddetto fiscal cliff.

Ma qual è la ricetta economica di Mister President per il suo secondo mandato? Secondo il quotidiano spagnolo El Economista il suo intervento dovrà riguardare innanzitutto il mercato del lavoro. Durante la sua campagna elettorale Obama ha detto che intende creare un milione di posti di lavoro nel settore manifatturiero nel prossimi quattro anni. Per centrare l’obiettivo saranno necessarie misure fiscali per incoraggiare le imprese, in particolare le multinazionali americane, a spostare la loro produzione di nuovo agli Stati Uniti.

Ha poi intenzione di dimezzare le importazioni di energia attraverso lo sviluppo di risorse nel settore del gas, petrolio e facendo leva sull’energia rinnovabile. Ma non solo. Il rilancio americano si lega a doppio filo con il rientro del debito monstre. Lui ha promesso di riuscirci attraverso aumenti delle tasse per i redditi più alti. Ma i terreni accidentati su cui si dovrà confrontare non sono finiti qua: rendere l’istruzione accessibile a tutte le fasce della popolazione e realizzare la riforma dell’immigrazione per regolarizzare gli immigrati illegali al di sotto dei 30 anni che soddisfano determinati requisiti sono le altre sfide aperte.

Questa notte l’America gli avrà ha dato fiducia, adesso la palla è di nuovo nelle sue mani. Obama dovrà tornare a sedersi nello studio ovale e scrivere la storia.

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