Wall Street: parte male il secondo trimestre, DJ (-4%) torna sotto 21 mila punti
Parte male il secondo trimestre per la Borsa americana con gli investitori che temono che l’emergenza legata alla pandemia da coronavirus possa durare più a lungo di quanto inizialmente previsto.
Nel frattempo, continua a scivolare il petrolio che oltre alle divisioni all’interno dell’Opec, subisce pressioni dall’aumento superiore alle attese delle scorte americane. Il greggio a maggio ha perso 0,18 dollari, lo 0,8%, a quota 20,31 dollari al barile.
Nel finale, il Djia è scivolato nuovamente sotto quota 21.000 (- 973,65 punti, il 4,44%, a quota 20.943,51). Mentre l’S&P 500 ha ceduto 114,09 punti, il 4,41%, a quota 2.470,50. E il Nasdaq è arretrato di 339,52 punti, il 4,41%, a quota 7.360,58.
Breaking news
L’oro ha raggiunto un nuovo record storico a marzo, chiudendo a 2.254,80 dollari l’oncia, con un incremento complessivo del 9% nel mese, il maggiore dal luglio 2020. Questo aumento è stato influenzato dalle previsioni di taglio dei tassi della Federal Reserve.
Il colosso delle telecomunicazioni cinese Huawei ha annunciato un notevole aumento dell’utile netto e del fatturato nel 2023, superando le previsioni e raddoppiando i guadagni rispetto all’anno precedente.
Il termine ultimo per la presentazione delle liste di candidatura per il rinnovo del cda di Tim vede emergere figure di spicco e piani strategici innovativi. Tra i nominati, Umberto Paolucci e Stefano Siragusa, con il fondo Merlyn Partners che propone un riorientamento aziendale verso tecnologie avanzate.
Gli esperti di S&P hanno pubblicato un rapporto sull’outlook globale, prevedendo che le principali banche centrali manterranno tassi d’interesse più alti per un periodo esteso. Prevedono iniziative di taglio dei tassi a metà del 2024, con una crescita globale stimata al 3,2% per il prossimo anno.