Bankitalia: patrimonio banche italiane sotto media europea. Giù rischi fallimento
Nel secondo trimestre del 2016 i coefficienti patrimoniali dei cinque maggiori gruppi bancari sono aumentati. E’ quanto risulta nel Bollettino economico di ottobre di Bankitalia. A fine giugno il capitale di migliore qualità (Cet1) e il totale dei fondi propri sono risultati pari, rispettivamente, all’11,6% e al 15,4% delle attività ponderate per il rischio (15 punti base in più rispetto ai valori di marzo). Rispetto alla fine del 2008 i coefficienti dei maggiori gruppi italiani relativi al patrimonio di migliore qualità sono raddoppiati, raggiungendo l’11,6% alla fine di giugno.
Tali coefficienti, si legge tuttavia nel bollettino, rimangono ancora più bassi di circa due punti percentuali rispetto alla media.
Sempre riguardo alle banche, nel bollettino si legge:
“Nel complesso del trimestre le azioni del comparto bancario hanno registrato un parziale recupero, nell’ordine del 9 per cento; rispetto al calo osservato dopo il referendum sulla Brexit sono aumentate del 20 per cento. I premi sui Cds delle maggiori banche italiane, che avevano segnato un sensibile rialzo in seguito all’esito della consultazione del 23 giugno nel Regno Unito, sono successivamente scesi; nel complesso del terzo trimestre si sono ridotti in media di 43 punti base (a 239 punti)”.
Detto questo, la redditività delle banche italiane è scesa in modo significativo:
“Nella prima metà del 2016 la redditività dei cinque maggiori gruppi è diminuita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: il rendimento annualizzato del capitale e delle riserve (Roe, il rendimento sul capitale) si è attestato al 3,7% (dal 6,3% dei primi sei mesi del 2015). I costi operativi sono “aumentati in misura marcata (7,1 per cento), a causa degli oneri straordinari connessi con i piani di incentivazione all’esodo di parte del personale e alle contribuzioni ai fondi di garanzia dei depositi e di risoluzione (al netto dei quali i costi sarebbero rimasti sostanzialmente invariati).
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