Banche: sale la tensione in vista del rinnovo contratto, FABI minaccia mobilitazione
Sindacati sul piede di guerra in vista del nuovo contratto dei bancari. La Fabi, Federazione autonoma bancari italiani, ha accusato i banchieri di voler arrivare alla rottura del tavolo sul rinnovo contrattuale e, a pochi giorni dall’incontro in Abi fissato per il 25 ottobre, il segretario generale Lando Sileoni ha minacciato la mobilitazione con una manifestazione a Milano di “40mila bancari”.
“Si va verso la rottura del negoziato per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei bancari. Il 25 ottobre, quando riprenderemo le trattative, voleranno stracci sedie e tavoli e poi faremo i nomi”, ha scrittto su Facebook Lando Maria Sileoni, il segretario generale del sindacato autonomo dei bancari.
Sileoni ha fatto riferimento a un episodio circostanziato, alla base delle sue accuse:
“Due rappresentanti di due importanti istituti di credito, uno italiano e uno francese, durante il comitato esecutivo Abi del 16 ottobre, hanno puntato i piedi su argomenti di grande importanza sociale e contrattuale. Uno, quello del gruppo francese, pretende più tagli di personale invocando anche i licenziamenti e ha assunto una rigida posizione di chiusura di fronte agli aumenti economici richiesti dai sindacati (200 euro medi) per i 288.000 lavoratori del settore. L’altro, quello italiano, si lamenta di pagare troppo per il Fondo per l’occupazione giovanile per il quale è previsto un versamento pari al 4% della retribuzione. Versamento che, a suo giudizio, sarebbe iniquo e troppo oneroso per le fasce di stipendio più alte, ritenendo il Fondo persino inutile”.
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