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Moody’s: “bilanci enti locali europei in una spirale del debito”

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ROMA (WSI) – Intorno ai 1.800 miliardi di euro l’anno: tanto gli enti territoriali europei chiederanno ai mercati di capitale in prestito da qui alla fine del 2016.

Dal 2014 bilanci degli enti locali del continente sono entrati in una spirale del debito, secondo l’avvertimento lanciato da Moody’s in uno studio realizzato sul settore.

I protagonisti del pubblico – regioni, municipalità, università, ospedali ed edilizia popolare – si stanno indebitando fino al collo. La cifra dell’anno scorso è risultata del 2,6% più alta dell’anno prima e rappresenta circa il 14% del debito pubblico complessivo dell’Unione europea (che è pari a 12.010 miliardi di euro, l’86,6% in rapporto al Pil).

“Per prendere soldi in prestito gli enti territoriali si rivolgono sempre di più ai mercati obbligazionari dove possono approfittare di tassi estremamente bassi grazie alla politica accomodante della Bce”, ha sottolineato Olivier Beroud, direttore generale dell’agenzia di rating per l’Europa.

In Italia le regioni e località del territorio avranno bisogno per il 2015 e 2016 di 2-3 miliardi l’anno. Per coprire le spese faranno ricorso alla Cassa Depositi e Prestiti.

I paesi dell’Europa meridionale sono i più colpiti dalla crisi e hanno meno accesso ai mercati finanziari rispetto a Germania, Regno Unito o Francia, che hanno a loro volta saputo approfittare dei tassi di interesse ai minimi storici per emettere debito.

Tra il 2012 e il 2014 Madrid ha prstato circa 134 miliardi di euro alle regioni, province e municipalità spagnole, tutte a secco di fondi. Le necessità di finanziarsi non fanno che aumentare per il settore pubblico.

Secondo Moody’s bisogna incominciare a preoccuparsi nei paesi che sono troppo dipendenti da una sola fonte, come i paesi che non possono permettersi di accedere ai mercati finanziari come vorrebbero.

La situazione è molto delicata in Spagna mentre “in Francia, Regno Unito e Germania l’accesso degli enti territoriali ai mercati del reddito fisso permette di diversificare i finanziamenti”.

(DaC)