Economia

Ministero transizione ecologica: come sarà il dicastero di Grillo

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Al momento non si conoscono i dettagli. Li svelerà Mario Draghi nei prossimi giorni. Quello che appare certo al momento che il nuovo Ministero della transizione ecologica, chiesto e ottenuto da Beppe Grillo, gestirà una fetta importante del Recovery plan. Una delle ipotesi di cui si parla è quella di un potenziamento del ministero dell’Ambiente con nuove competenze ad esempio nell’energia e con una maggiore assegnazione di fondi.

Lo stesso Draghi nei giorni scorsi aveva anticipato durante le consultazioni che l’ambiente “innerverà” tutti gli ambiti degli investimenti, nell’ottica di una “riconversione ambientale” del sistema produttivo.

Ministero transizione ecologica: come potrebbe essere

Il Ministero per la Transizione ecologica, hanno sottolineato ieri i rappresentanti del Wwf e di Legambiente, punta a creare una struttura ad hoc forte autorevole e competente per favorire la transizione ambientale, visto che il 37% delle risorse messe in campo dal Recovery Fund serviranno a finanziare azioni per il clima e la biodiversità.

Come scrive Beppe Grillo sul suo Blog:

Un Super-Ministero per la transizione ecologica lo hanno Francia, Spagna, Svizzera, Costarica e altri paesi. Presto lo dovranno avere tutti. Non lo dico io. Ce lo gridano la natura, l’economia, la società (..)>

Solo un Super-Ministero per la transizione ecologica può affrontare le crisi che in cinquant’anni di economia patogena abbiamo fatto diventare emergenze: il clima, la biodiversità, le disuguaglianze, il lavoro, le migrazioni. Questa è una pand-economia micidiale. In mezzo secolo, ha fatto più morti che il Covid in un anno (..)

Fra poco avremo nei mari più plastica che pesce. Nei cieli, più satelliti che rondini. Nei parchi, più display che lucciole. Occorre un cambiamento di civiltà, non solo di governo. Sì, ma non adesso, ci dicono da cinquant’anni. Attenzione. Velo lo dico da Genova: questo ritardo ci costerà tantissimo.

Oggi il voto sulla piattaforma Rousseau

Quello che al momento è certo è che il super-Ministero della Transizione Ecologica è stato il segnale atteso dai vertici del M5S per sbloccare il voto sulla piattaforma Rousseau e raccogliere il consenso della base, in rivolta da giorni all’idea di dover entrare in un governo con Forza Italia e Lega, al nuovo governo.

Oggi  gli iscritti del M5s dovranno esprimersi sul seguente quesito:

“Sei d’accordo che il MoVimento sostenga un governo tecnico-politico: che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?”.