Economia

Microsoft pronta a licenziare 11 mila lavoratori. Tutti i tagli delle big tech

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Microsoft potrebbe licenziare qualcosa come 11 mila dipendenti. L’annuncio ufficiale è destinato ad arrivare nel corso delle prossime ore. Ad anticipare l’indiscrezione è stata Sky News: Microsoft potrebbe arrivare a tagliare fino al 5% della propria forza lavoro, grosso modo 11 mila lavoratori.

Questi sono solo gli ultimi licenziamenti previsti nel settore tecnologico statunitense. Altre aziende, come Amazon, Meta e Twitter hanno annunciato dei tagli di personale. I motivi di queste decisioni sono strettamente legati al rallentamento della domanda e al peggioramento delle prospettive economiche globali.

Microsoft licenzia 11 mila lavoratori

Secondo alcuni esperti, la situazione nel settore tecnologico statunitense non è proprio per niente rosea. La mossa di Microsoft, con ogni probabilità, potrebbe indicare che il comparto possa continuare a perdere dei posti di lavoro. Dan Romanoff, analista di Morningstar, ha spiegato che “dal punto di vista del quadro generale, un altro ciclo di licenziamenti in corso presso Microsoft suggerisce che l’ambiente non sta migliorando e probabilmente continua a peggiorare”.

Stando a quanto riferisce Bloomberg News, la società avrebbe intenzione di tagliare dei posti di lavoro in una serie di divisioni di ingegneria. Altre fonti, invece, riferiscono che Microsoft potrebbe tagliare di un terzo il personale specializzato nel reclutamento.

L’azienda fondata da Bill Gates, ora come ora, vale più di 1.700 miliardi di dollari. Conta oltre 220.000 lavoratori.

I tagli nelle altre big tech

Senza dubbio la notizia che arriva da Microsoft giunge in un momento particolarmente critico per le big tech. Nel 2022 sono stati registrati 152 mila licenziamenti in questo settore. Amazon ha dato il via alla prima grande ondata di licenziamenti del 2023.

Andy Jassy, ceo di Amazon, attraverso una nota ufficiale ha annunciato che a partire dal 18 gennaio la società licenzierà poco più di 18 mila lavoratori. Jassy, nella nota, spiega:

“Siamo profondamente consapevoli che questi allontanamenti sono difficili per le persone. Di conseguenza, non prendiamo queste decisioni alla leggera, né sottovalutiamo quanto potrebbero influenzare la vita di coloro che ne sono colpiti. Stiamo lavorando per supportare coloro che ne sono colpiti e stiamo fornendo pacchetti che includono un’indennità di separazione, prestazioni di assicurazione sanitaria transitoria e supporto per l’inserimento lavorativo esterno”.

Lo scorso novembre Meta (ex Facebook), ha annunciato il licenziamento di 11 mila persone. Twitter ha tagliato metà della propria forza lavoro, licenziando 3.700 dipendenti.

Le grandi aziende tecnologiche sono state costrette a reagire ai segnali di rallentamento dell’economia globale e molte hanno dovuto fare i conti con le assunzioni fatte durante la pandemia per rispondere al boom della tecnologia a causa delle restrizioni, che hanno costretto gran parte della popolazione a cambiare abitudini.