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Mercati sotto scacco, alert della Cina: “momento Minsky”

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La risorsa tradizionale di ritorni da investimenti potrebbe diventare più eccitante per gestori e investitori. La volatilità ai minimi di sempre e i rialzi relativamente contenuti su base giornaliera ma costanti e senza sosta hanno spinto le Borse sui massimi di sempre. L’andazzo potrebbe cambiare da oggi, giorno in cui si segnala il riscatto dell’indice Vix e in generale il ritorno dell’avversione al rischio.

Al momento sui mercati finanziari mondiali l’oro guadagna quasi mezzo punto percentuale sfiorando i 1.290 dollari l’oncia, mentre sul Forex al dollaro vengono preferite valute più sicure come franchi svizzeri e yen giapponesi. Wall Street ha aperto in moderato calo dopo che il Dow Jones ha chiuso su ennesimi record, portandosi sui livelli di ipercomprato più alti dell’ultimo secolo. Si tratta del 50esimo record quest’anno.

I trader sul mercato obbligazionario Usa hanno iniziato la giornata (a New York sono da poco trascorse le 7.30 di mattina) guardando a un contesto di tassi dei titoli di Stato in rialzo, e a un avvio negativo dei listini azionari. Lo stato d’animo è improvvisamente peggiorato sui mercati dopo che il presidente della banca centrale cinese ha evocato lo spettro di un “momento Minsky”, ossia a un collasso improvviso dei prezzi degli asset.

Hyman Minsky è un illustre economista noto per aver elaborato la teoria secondo la quale una crescita eccessiva di debito o di credito aumenta il rischio di un collasso improvviso dei prezzi degli asset. Il “momento di Minsky” è stato evocato anche da vari analisti: i rialzi messi a segno di recente dai mercati globali del credito e anche dell’azionario sono stati spesso accompagnati da una serie di allarmi del genere da parte degli strategist.

Gli avvertimenti sulla crescita esponenziale dei livelli di indebitamento delle società cinese non sono nuovi, ma è la prima volta che un membro dell’establishment lancia un alert di tale portata. Zhou Xiaochuan, governatore della banca centrale PBOC, ha espresso preoccupazioni circa i livelli di debito aziendale e delle famiglie, che stanno salendo a un ritmo troppo elevato. “La Cina deve difendersi dall’ottimismo eccessivo – ha avvisato – che potrebbe portare a un momento di Minsky”.

Trader al lavoro sui mercati Usa del NYSE
Trader al lavoro sul floor del New York Stock Exchange (NYSE) (foto di Spencer Platt/Getty Images)

Oggi i mercati cinesi hanno chiuso in calo con la Borsa di Hong Kong a -1,9%: si tratta della performance negativa peggiore degli ultimi due mesi su base giornaliera. A gravare sui corsi azionari sono stati i cali delle società del immobiliare, mentre gli asset rifugio come i bond governativi Usa hanno guadagnato terreno. Il rendimento dei Treasuries Usa è scivolato al 2,31%, mentre l’oro ha effettuato un bel rimbalzo. Lo yen guadagna lo 0,4 sul dollaro.

Ian Lyngen di BMO Capital Markets ha riconosciuto che i mercati hanno accusato il colpo. In una nota ai clienti lo strategist osserva come il tempismo delle dichiarazioni di Zhou Xiaochuan non poteva essere più appropriato: oggi è il 19 ottobre, ed esattamente 30 anni fa il mercato subiva il calo più pesante di sempre in una singola seduta (il famigerato Black Monday). Ieri il Dow Jones ha chiuso sopra quota 20 mila punti raggiungendo un nuovo record storico.

Secondo Bloomberg invece gli investitori non aspettavano altro che una scusa per vendere dopo gli ennesimi record dell’azionario mondiale (anche l’indice MSCI ha toccato nuovi massimi assoluti in settimana). L’indice Hans Seng di Hong Kong, in particolare, è in progresso del 31% da inizio anno sui massimi di dieci anni. Nessun listino ha fatto meglio nella regione Asia Pacifico. Oggi invece negli ultimi minuti di trading l’indice ha perso anche 600 punti (-2,4%) a un certo punto.