Il compromesso tra governo italiano e autorità europee sulla manovra finanziaria 2019 non poteva arrivare in un momento migliore. Proprio in giornata, infatti, si riunisce la Bce nell’ultima riunione dell’anno durante la quale verrà messa definitivamente la parola fine al programma di acquisto di Bond che molto ha aiutato a tenere alta la fiducia degli operatori di mercato nel debito emesso dall’Italia e dagli altri Stati dell’area periferica europea.
Molto richiesti i Btp, con lo spread con la Germania che scende in area 270 punti base e il rendimento dei titoli di stato biennali in netto calo. Il tasso decennale è sceso sotto il 3% per la prima volta da settembre. Impennata conseguente delle banche in Borsa: +2,9% per Unicredit e +2,75% per l’altra big Intesa Sanpaolo. Ieri, complici i segnali di distensione nella guerra commerciale sino americana, Wall Street ha chiuso in rialzo ma ben al di sotto dei massimi di seduta.

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I money manager hanno ridotto dell’83% le posizioni ribassiste aperte nei future sull’oro nell’ultima settimana. Lo si apprende dal report settimanale stilato dalla Commodity Futures Trading Commission. Sia per l’argento sia per l’oro la maggior parte dell’inversione di tendenza ha riguardato le coperture short. Si tratta di investimenti sui cui puntano i trader per uscire da posizioni in cui sono andati short o dove avevano puntato su un ribasso.
Tali attività “hanno giocato un ruolo importante nella risalita dei prezzi dell’oro” delle ultime sedute, osserva Commerzbank. “tenuto conto che l’oro è aumentato ulteriormente e di molto dal 4 dicembre, è possibile che altre posizioni short siano state chiuse nel frattempo”.
Durante il periodo preso in esame (la settimana conclusasi il 4 dicembre) i future sul Comex con consegna febbraio hanno fatto un balzo di 26,70 dollari a quota $1.246,60 l’oncia, mentre i contratti sull’argento con scadenza marzo sono saliti di 41,9 centesimi attestandosi a $14.64.
Seconda seduta di rialzi per l’azionario Usa: trainata al rialzo dal settore tecnologico Wall Street avanza, favorita dai continui segnali di distensione della guerra commerciale sino americana. I titoli del Dow Jones Apple, Cisco Systems, Microsoft guadagnano tra il mezzo punto e il punto percentuale pieno. L’indice settoriale hi-tech dell’S&P 500 fa più 0,42%.
I titoli principali del comparto tecnologico più esposti al mercato della Cina e il progresso nei colloqui tra le prime due potenze al mondo hanno aiutato l’indice Nasdaq a spingersi in rialzo per il quarto giorno di fila. Il settore molto sensibile alle notizie provenienti dal fronte commerciale, quello industriale, è in progresso dello 0,21%.
Massimo Siano, co-head Southern Europe distribution di WisdomTree, non nutre grandi speranze su come verrà realizzata la Brexit, ma tutte le notizie sul fronte saranno negative per la sterlina. Sul Forex La valuta britannica si rafforzerebbe solo in caso di non uscita dall’UE ma ad oggi le probabilità sono scarse. La nota positiva, secondo Siano, è che Theresa May tiene ancora grazie alla fiducia dei Tory.