Protagonista della sessione odierna, a Piazza Affari, sarà ancora la performance del titolo FCA, dopo che la scorsa settimana l’EPA, agenzia per la protezione dell’ambiente, ha accusato il colosso guidato da Sergio Marchionne di aver truccato i test per monitorare le emissioni dei motori diesel, attraverso il ricorso a software volti a tale scopo. Dopo che il dossier è stato aperto anche dal dipartimento della Giustizia Usa, che vuole vederci chiaro, ora è la Germania che dà filo da torcere a Sergio Marchionne, auspicando il ritiro dei modelli di auto interessati rivolgendosi direttamente all’Unione europea. Lo scontro diventa politico, e vede contrapposti da un lato l’Italia, dall’altro la Germania, a sua volta colpita neanche due anni fa dallo scandalo Volkswagen.
Sui mercati in generale e, in particolare, su quello del forex, la sterlina scivola verso nuovi minimi storici, dopo che il Sunday Times ha riportato che il premier britannico Theresa May si prepara a rinunciare al mantenimento dei rapporti di libero scambio con gli altri paesi Ue, pur di avere totale libertà nella gestione dell’ immigrazione nella fase post voto Brexit.

Riguardo agli altri listini azionari. male soprattutto in Cina lo Shenzhen Composite Index, sceso al ritmo più forte in 10 mesi. Male anche Tokyo, Hong Kong e Seoul, che hanno ceduto mezzo punto percentuale circa.
Lasciate qui sotto commenti, news e rumor dalle sale operative, consigli, strategie di investimento, le vostre esperienze e tutto quello che vi passa per la testa. Tutti gli aggiornamenti di borsa sul LIVE BLOG (SOTTO), con flash di notizie e grafici.
Il Liveblog è terminato
Accordo di fusione tra l’italiana Luxottica e la francese Essilor. La loro unione darà il via a una delle principali società produttrici di occhiali al momento. L’accordo è valutato 46 miliardi di euro.

Avvio cauto per i principali indici azionari europei. Scivola il Ftse Mib di Piazza Affari. Il listino cede oltre -1%, a 19.310,11 punti. Boom di Luxottica che vola di oltre +13% dopo l’accordo di fusione con Essilo; tra i peggiori FCA, sotto attacco anche della Germania, -2,83%; Banco BPM -2,88%, Exor -2,55%, UniCredit -2,25%.
I titoli migliori e peggiori dell’indice di riferimento dell’azionario europeo Stoxx Europe 600. Tra i peggiori, Banco BPM è sul fondo con una perdita superiore a -4%. Molti altri titoli sono italiani.
Boom per le quotazioni di Luxottica, che volano fino a +14%, a fronte del +16% della francese Essilor, dopo l’accordo di fusione del valore di 46 miliardi di euro.

Sotto pressione il sottoindice di riferimento dello Stoxx Europe 600 bancario.

Banche italiane sotto pressione dopo la decisione dell’agenzia di rating canadese DBRS, comunicata venerdì a fine seduta, di tagliare la valutazione sul debito sovrano dell’Italia da “A” a “BBB”. DBRS ha avvertito che il settore bancario rimane debole in un contesto di economia fragile. Questa la performance in 12 mesi dei titoli italiani bancari principali.

Sul Ftse Mib di Piazza Affari vendite su Banco BPM -2,16%, Bper Banca -0,75%, Intesa SanPaolo -1,14%, Ubi Banca -1,42%, UniCredit -2,62%, mentre il titolo MPS rimane sospeso dalle contrattazioni. La decisione – arrivata nella serata di venerdì – dell’agenzia di rating canadese di togliere la A all’Italia, e di abbassare il rating a “BBB” alimenta i timori sulla capacità del paese di approvare nuove riforme, sulla sua fragile economia e sui problemi che affliggono il suo settore bancario.
Il titolo FCA è sotto pressione a Piazza Affari dopo l’affondo arrivato dalla Germania, che ha chiesto all’Unione europea di decidere il richiamo dei veicoli che sarebbero coinvolti nell’accusa sulle loro emissioni arrivata dagli Stati Uniti. Sul Ftse Mib di Piazza Affari, FCA cede oltre -3%, scivolando a 8,895 euro.
La performance della sterlina nei confronti delle principali valute.
Debole la performance del petrolio nella sessione odierna, nonostante le dichiarazioni del ministro petrolifero dell’Iran, che si è detto certo che i prezzi saliranno e che i paesi dell’Opec e non Opec si impegneranno a tagliare la produzione.

Il trend di UniCredit negli ultimi sette giorni di contrattazioni. Sul titolo pesano oggi i rinnovati timori sulle banche italiane a seguito del taglio del rating sul debito sovrano dell’Italia da A a BBB da parte dell’agenzia canadese DBRS.

Sul Ftse Mib di Piazza Affari è ancora sell su FCA, che cede quasi -4% dopo i nuovi attacchi legati al caso delle emissioni inquinanti. In generale i titoli del settore auto scambiati sullo Stoxx Europe 600 si confermano i peggiori della sessione odierna in Europa. Il sottoindice di riferimento del comparto cede quasi il 2%. Pesa anche l’effetto delle dichiarazioni di Donald Trump, che in particolare ha minacciato di imporre dazi doganali del 35% contro il colosso tedesco BMW, sulle auto che vengono prodotte in Messico ed esportate negli Stati Uniti.
BMW, che dà lavoro a circa 70.000 persone negli Stati Uniti, è sotto pressione sulla borsa di Francoforte.
Performance sottotono per gli indici azionari europei.
Prosegue il rally dei titoli Luxottica e Essilor, dopo l’annuncio della loro fusione.

Seduta all’insegna delle vendite per le Borse europee, orfane di Wall Street, chiusa per il Martin Luther King Day. A Piazza Affari hanno pesato i cali di FCA e Exor, mentre si è messa in luce in positivo Luxottica.
Sul valutario la sterlina ha toccato i minimi di tre mesi sul dollaro in attesa del discorso che pronuncerà la premier britannica Theresa May sulla Brexit. Gli investitori prevedono che la leader conservatrice annunci un piano per un’uscita completa e netta dal mercato comune europeo. Il cross sterlina dollaro scambia vicino ai record negativi dal 1985.
Le vendite della divisa britannica contro dollaro favoriscono una risalita dello yen, da sempre tra le mete preferita di chi fa acquisti di beni rifugio. Dal canto suo il cambio euro dollaro si attesta poco sotto quota $1,06.
A livello settoriale le banche italiane hanno pagato il prezzo del downgrade di Dbrs, che ha citato i problemi del settore bancario del paese, il quale rimane fragile, tra i fattori dietro al declassamento del rating sovrano a BBB (high) da A (low).
Tra le materie prime il contratto sul petrolio Wti quota 52,3 dollari al barile. Greggio sostanzialmente piatto a causa dei dubbi sul fatto che che i grandi produttori riducano l’output come promesso e sull’aspettativa che la produzione degli Usa aumenterà ancora quest’anno.
Forte calo della sterlina che, nelle contrattazioni precedenti ha anche bucato al ribasso la soglia di $1,20, per la prima volta dal flash crash di ottobre.