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Libia, bombardata petroliera greca: due morti

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NEW YORK (WSI) – Come se non bastassero i timori legati alle scorte e la crisi in Ucraina e Russia a mettere sotto pressione i prezzi del petrolio, ora anche dal Maghreb arrivano notizie destabilizzanti.

L’esercito libico ha bombardato una petroliera nel porto della città di Derna. Le autorità della Difesa hanno confermato di aver agito perché la nave è stata considerata “sospetta”.

I bombardamenti hanno provocato la morte di due persone, un rumeno e un greco, facenti parte dell’equipaggio. Altre due sono rimaste ferite. La nave era greca e trasportava 12.600 tonnellate metriche di carburante.

L’imbarcazione è stata presa di mira e attaccata perché non si è sottoposta a una inspezione prima di fare ingresso nel porto. L’anno scorso Derna è stata teatro di una serie di raid con cui l’esercito ha tentato di indebolire i gruppi di militanti islamici.

I militari del governo libico stanno combattendo da mesi le milizie islamiche ribelli, che hanno assunto il controllo di diverse città nevralgiche del paese del Nord Africa.

La Libia è teatro di violenti scontri tra fazioni rivali da quando è scoppiata la guerra civile nel 2011, un conflitto che ha portato all’intervento delle forze straniere e alla morte del raìs Muhammar Geddhafi.

CERTO L’IMPATTO SUL COMMERCIO DI PETROLIO

Sui mercati intanto i prezzi dell’oro nero hanno raggiunto i minimi degli ultimi cinque anni e mezzo, risentendo dei timori per le conseguenze di un eccesso di produzione e di una domanda debole a livello globale.

Non aiuta la notizia che la produzione di greggio in Russia lo scorso anno ha segnato il livello record dell’era post-sovietica, intorno ai 10,58 milioni di barili al giorno. Anche le esportazioni di greggio irachene, a dicembre, hanno toccato i massimi dal 1980.

Ciononostante l’Opec, complice l’ostinazione dei sauditi, non ne vuole sapere di ridurre l’offerta. I livelli di produzione rimarranno invariati fino a giugno.

La Libia, il nono produttore mondiale di petrolio, ha annunciato che i raid dei suoi aerei avranno un impatto sul traffico di merci e petrolio.

I greci hanno condannato l’atto “codardo e ingiustificato” della Libia e dicono di voler prendere le misure necessarie per identificare e punire i responsabili. Le autorità elleniche hanno ricordato che la nave era gestita dalla società libica National Oil Corp e lavorava senza problemi da diversi anni nella tratta da Mersa El Brega-Derna.

L’episodio di oggi ne ricorda un altro avvenuto 4 mesi fa. Allora i responsabili del bombardamento contro milizie islamiche furono Egitto ed Emirati Arabi Uniti.

Pur essendo alleati di lungo corso degli Stati Uniti, i due paesi agirono senza informare Washington e senza chiederne il consenso, lasciando all’oscuro l’amministrazione Obama.

Da allora i rapporti sono sempre più tesi. Sauditi ed Emirati Arabi Uniti stanno facendo tutto il possibile per eliminare la concorrenza sui mercati energetici: dalla Russia al Venezuela, fino anche al gas di scisto americano.

Il raid aereo potrebbe essere stato un errore, ma non è da escludere che l’evento sia legato all’altro attacco perpetrato la scorsa estate senza autorizzazione delle forze occidentali, contro un’altra nave sospetta di “terrorismo”. I due interventi potrebbero rientrare nel quadro di un piano geopolitico molto più ampio.