Economia

Le nuove frontiere del Fintech

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Le nuove frontiere del Fintech

di Sandra Riccio

La nuova finanza decentralizzata (DeFi) e la necessità di norme e regole per un settore in forte espansione, che impatta sulla catena del valore del mondo bancario e offre tante nuove opportunità al settore banche, sono tra i temi che verranno approfonditi nella sesta edizione del FinTech Talk organizzato da Deloitte.

Un ritorno, in uno scenario cambiato dalla pandemia che ha impresso un’accelerata al FinTech, settore sempre più dinamico e con numeri in forte aumento su tutti i fronti.

Tra le innovazioni più interessanti dell’ultimo anno c’è la finanza decentralizzata (DeFi), su cui è intervenuto di recente un toolkit del World Economic Forum per richiamare l’attenzione su norme e regole. La DeFi è un’area emergente e in rapida espansione, che non si basa su intermediari finanziari centralizzati come broker, borse o banche, ma sfrutta la tecnologia blockchain. L’improvvisa accelerata di attività in questo ambito, a partire dal 2020, ha attirato l’interesse del settore privato e pubblico.

Fintech: i numeri sono da capogiro

Secondo il Wef, nell’ultimo anno il valore degli asset digitali legati a strumenti DeFi è cresciuto a 13 miliardi di dollari dai 670 milioni precedenti. Il numero di utenti è salito a quota 1,2 milioni dai 100mila dell’anno prima mentre il numero di applicazioni è arrivato a quota 200. Si tratta di un andamento che è destinato a proseguire e che richiede azioni mirate da parte del legislatore. Il toolkit cita, per esempio, l’introduzione di nuovi tipi di licenze per operare in questo ambito. “Una risposta normativa efficace dovrà unire regole già esistenti, leggi adattate al caso e nuove norme” afferma Paolo Gianturco, Business Operations and Fintech leader di Deloitte Consulting.

Un altro trend interessante, sempre più in primo piano sulla scena finanziaria internazionale, è il Banking as a Service (BaaS). Si tratta della fornitura di prodotti e servizi bancari attraverso distributori terzi. Grazie all’integrazione delle attività non bancarie con l’infrastruttura finanziaria regolamentata, le offerte BaaS consentono di portare più velocemente le nuove proposte sul mercato. Queste nuove proposte, che sono costruite su servizi agili e altamente specializzati, stanno sostituendo le offerte tradizionali, disaggregando molti elementi redditizi della catena di valore bancaria.

Se in una prima fase iniziale sono state le banche più piccole e le Fintech a dominare questo nuovo ambito, adesso si stanno facendo strada anche le banche incumbent con nuovi ingressi dal panorama dei big come BBVA e Goldman Sachs.
“Molti istituti stanno adottando approcci esterni per sviluppare proposte migliorate utilizzando il BaaS e questo sta diventando onnipresente, dato che le non-banche incorporano i servizi finanziari nella propria esperienza” afferma Paolo Gianturco.

Attualmente sono quattro i passaggi attraverso cui il BaaS sta riconfigurando la catena del valore bancario consentendo a distributori terzi di offrire prodotti e servizi bancari. Intanto, all’interno di questo processo, le banche stanno integrando prodotti fintech o di altri fornitori di servizi finanziari nel proprio mondo bancario, mentre le società non finanziarie stanno incorporando i prodotti bancari. I quattro passaggi sono rappresentati dalla fornitura (provide), dalla aggregazione (aggregate), dalla distribuzione (distribute) e dalla esperienza cliente (experience). L’unione di questi quattro passaggi offre numerose combinazioni per esempio solo provider-only oppure distributor-aggregator.

Per rispondere alla sfida BaaS occorre definire la propria proposta di valore attraverso tre lenti, quella della Desirability (riguardo alla domanda), quella della Feasibility (su cosa è necessario per la fattibilità del progetto) e sulla Viability che risponde alla domanda su quali sono i potenziali modelli di business per monetizzare l’offerta BaaS.

Sono tante le opportunità che offre questo nuovo approccio al mondo bancario. Uno tra i tanti esempi è quello di Uber, la quale fornisce ai suoi autisti un wallet virtuale per versare i propri guadagni immediatamente sul conto, ottenendo nel processo un cashback da spendere presso meccanici o rivenditori di ricambi auto.

La materia sarà ampiamente discussa durante FinTech Talks, dove gli esperti Deloitte e importanti ospiti internazionali discuteranno le opportunità delle nuove frontiere della tecnologia finanziaria, senza dimenticare di analizzarne sfide e rischi. Appuntamento il 7 ottobre a Milano: iscrizioni disponibili a breve sul sito ufficiale di Deloitte Italia.

 

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di settembre del magazine Wall Street Italia.