Economia

Lagarde: “Presto per cantare vittoria contro l’inflazione. Avanti con il rialzo dei tassi”

“Abbiamo compiuto progressi significativi, ma di fronte a un processo di inflazione più persistente non possiamo esitare e non possiamo ancora dichiarare vittoria”.

Così la presidente della Bce Christine Lagarde oggi nel suo discorso introduttivo al Forum della Bce sulle banche centrali di Sintra, in Portogallo. L’evento, che quest’anno si svolge dal 26 al 28 giugno 2023, coinvolge governatori delle banche centrali, accademici, rappresentanti della comunità finanziaria e giornalisti. Il tema di questa edizione è la “Stabilizzazione macroeconomica in un contesto di inflazione volatile”. Vediamo i punti salienti del discorso di oggi della numero uno della Bce.

Le prospettive di inflazione

“L’inflazione nell’area euro è troppo alta ed è destinata a rimanere tale per troppo tempo. Ma la natura della sfida dell’inflazione nell’area dell’euro sta cambiando. Stiamo assistendo a un calo del tasso d’inflazione man mano che gli shock che avevano originariamente fatto salire l’inflazione si attenuano e le nostre azioni di politica monetaria si trasmettono all’economia. Tuttavia, la trasmissione di tali shock è ancora in corso e rende il calo dell’inflazione più lento e il processo inflazionistico più persistente”, ha esordito Lagarde. A suo avviso, la persistenza è dovuta al fatto che l’inflazione si fa strada nell’economia per fasi, dato che i diversi agenti economici cercano di trasferire i costi gli uni agli altri. Di conseguenza, i responsabili delle politiche monetarie sono chiamati ad affrontare il problema, onde evitare che il de-ancoraggio delle aspettative di inflazione finisca per alimentarla. La risposta del Consiglio direttivo della Bce è:

“Portare i tassi a livelli sufficientemente restrittivi e mantenerli per tutto il tempo necessario. […] Inoltre, dobbiamo valutare attentamente la forza della trasmissione della politica per evitare un errore nella calibrazione della politica in entrambe le direzioni”.

Lagarde ha poi precisato:

“Anche se al momento non vediamo una spirale salari-prezzi o un de-ancoraggio delle aspettative, più a lungo l’inflazione rimane al di sopra dell’obiettivo, più questi rischi aumentano. Ciò significa che dobbiamo riportare l’inflazione al nostro obiettivo di medio termine del 2% in modo tempestivo“.

Le implicazioni per la politica monetaria secondo Lagarde

L’inflazione più persistente implica a suo avviso la necessità di una politica monetaria più persistente, “che non solo produca un sufficiente inasprimento oggi, ma che mantenga anche condizioni restrittive fino a quando non saremo sicuri che questa seconda fase del processo di inflazione sia stata risolta”, ha chiarito Lagarde. Anche perchè “l’impatto complessivo degli incrementi dei tassi decisi a partire dallo scorso luglio, pari a 400 punti base, non si è ancora esplicato appieno”, ha aggiunto. La presidente della Bce inoltre ha ribadito anche il rialzo dei tassi d’interesse a luglio 2023, già preannunciato alla riunione di politica monetaria del 15 giugno 2023. Fermo restando che “è improbabile che nel prossimo futuro la banca centrale sia in grado di dichiarare con assoluta certezza che il livello massimo dei tassi sia stato raggiunto: le decisioni della nostra politica monetaria devono essere infatti definite di volta in volta a ogni riunione e continuare a essere guidate dai dati”. Infine, la numero uno della Bce ha ricordato che:

“La politica monetaria ha attualmente un solo obiettivo: riportare tempestivamente l’inflazione al nostro obiettivo di medio termine del 2%. E siamo impegnati a raggiungere questo obiettivo, costi quel che costi“.

Le opinioni di Tajani e Salvini

Le parole di Lagarde non sono piaciute al vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Quest’ultimo ha dichiarato:

“Io non credo che sia nell’interesse della crescita continuare ad aumentare tassi di interesse, soprattutto non condivido gli annunci che vengono fatti in largo anticipo sull’aumento del tasso di interesse. Sono rimasto un po’ deluso dalla dichiarazione della presidente Lagarde che ha annunciato che aumenterà i tassi di interesse anche nel mese di luglio. […] Quando i tassi sono troppo alti si rischia la recessione e questo non deve assolutamente accadere”.

Il vicepremier ha altresì evidenziato che “aumentare il costo del denaro significa mettere le imprese in difficoltà perché gli imprenditori che hanno iniziativa e che vogliono investire, dovendo avere prestiti a costi troppo alti rinunciano ai loro progetti e aspettano tempi migliori. Purtroppo non possiamo neanche perdere tempo per quanto riguarda i lavoratori, non possiamo rinunciare all’occupazione. Quando i tassi sono troppo alti si rischia la recessione e questo non deve assolutamente accadere”. Gli fa eco il vicepremier Matteo Salvini, che polemizza:

“La Lagarde ha un mutuo a tasso variabile? Sa di quanto stanno aumentando le rate? A chi fanno comodo queste decisioni assurde?”.

Il leader della Lega ha inoltre richiesto un incontro con Fabio Panetta, rappresentante italiano nel board della Bce, per discutere il problema e analizzare soluzioni.