Economia

La riforma fiscale di Trump non scalda Wall Street

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L’attesa è finita.  Il presidente americano Donald Trump ieri ha alza il velo sull’attesa riforma fiscale, che promette di essere la maggiore dal 1986 ma che per ora resta priva dei dettagli sperati. In particolare quelli sulla copertura finanziaria del piano.

Quella annunciata ieri da Trump è una riforma il cui piatto forte sarà la riduzione al 15% della corporate tax, ovvero le tasse pagate dalle imprese sul reddito prodotto, ma anche una riduzione delle aliquote per le persone fisiche. Non solo. Trump propone una forte riduzione e semplificazione della tassazione sui redditi individuali, riducendo il numero delle fasce di reddito da sette a tre (10%, 25%, 35%) e raddoppiando le deduzioni fiscali.

Zero tasse sui primi 24 mila dollari che una coppia guadagna. Le aliquote societarie saranno del 15% contro l’attuale 35% che è uno dei più elevati tra i paesi dell’Ocse anche se spesso il tasso effettivo è molto inferiore, a causa dei diversi sistemi di esenzione e di deduzione. Via inoltre la tassa sulla successione e quella nata per assicurare che i più ricchi paghino un livello minimo di imposta.

Per il segretario del Tesoro Steve Mnuchin è il piano “il più grande taglio delle tasse e la più ampia riforma fiscale della storia degli Stati Uniti”, insistendo sul fatto che queste misure possono comportare “un tasso di crescita economica annuale del 3% o maggiore”.

Il mercato almeno per ora non ha mostrato particolare euforia. La seduta a Wall Street ha chiuso con indici sotto la parità; i rialzi già contenuti sono venuti meno dopo che l’amministrazione Trump ha presentato una riforma fiscale che per ora resta priva dei dettagli sperati. Ora il mercato vuole sapere di più  non solo i principi di un piano che dovrà essere comunque approvato dal Congresso, dove c’e’ chi esige che sia “neutrale” ossia che non causi un aumento di deficit e debito. Nel finale, ieri il Dow Jones ha ceduto 21,03 punti, lo 0,10%, a quota 21.975,09. L’S&P 500 ha perso 1,16 punti, lo 0,05%, a quota 2.387,45. Il Nasdaq, reduce da due sedute di fila record, ha lasciato sul terreno 0,27 punti a quota 6.025,23.