Economia

Assicurazioni, Ivass segnala altri 26 siti irregolari. Quali sono e come evitare le truffe

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Cresce il rischio di incappare in una truffa assicurativa per i cittadini, come segnalato da Ivass, che è riuscita a stanare altri 26 siti irregolari e continua a dispensare consigli per evitare di essere beffati.

Vediamo tutto nell’analisi.

I siti di assicurazioni irregolari scoperti a marzo

In particolare, anche a marzo l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (Ivass) comunica di aver scoperto 26 siti irregolari. Oggi, infatti, grazie alla tecnologia, si può sottoscrivere un Rc auto direttamente da casa propria. Un acquisto che in alcuni casi si può rivelare, però, un’arma a doppio taglio se ci si imbatte in siti fraudolenti. Spesso, infatti, ci si ritrova dinanzi a offerte troppo convenienti proposte da intermediari e compagnie inesistenti. Chi cade in queste trappole perde i soldi e scopre di non essere assicurato.

L’Ivass raccomanda di adottare le opportune cautele nella valutazione di offerte assicurative via internet o telefono (anche via WhatsApp), soprattutto se relative a polizze di durata temporanea. Finte imprese di assicurazioni e intermediari fasulli propongono sempre più spesso assicurazioni inesistenti. Molte volte un prezzo troppo invitante rappresenta in realtà un imbroglio. In questi casi la vittima ha buttato i propri soldi e il veicolo non risulta coperto da alcuna assicurazione. In caso di incidente, dunque, la responsabilità dei danni ricade sulle spalle del malcapitato e il rischio economico può essere davvero esoso.

L’authority suggerisce, allora, di controllare sempre gli elenchi delle imprese italiane ed estere ammesse ad operare in Italia e il Registro unico degli intermediari assicurativi (Rui) e l’Elenco degli intermediari dell’Unione Europea, oltre all’elenco degli avvisi relativi ai casi di contraffazione, società non autorizzate e siti internet non conformi alla disciplina sull’intermediazione. La maggior parte di queste compagnie di assicurazione fasulle spinge i consumatori a versare il premio a favore di carte di credito ricaricabili o prepagate. Si tratta di pagamenti irregolari così come quelli effettuati a favore di persone o società non iscritte negli elenchi indicati dall’Ivass.Di seguito, l’elenco di tutti i portali truffaldini scoperti a marzo.

Rc auto, massima attenzione prima della stipula del contratto

Dal momento che vige l’obbligo di assicurazione Rc Auto, bisogna prestare la massima attenzione prima della stipula del contratto.

Chi circola senza copertura può andare incontro al pagamento di sanzioni che vanno, attualmente, da 866 a 3.464 euro, oltre al sequestro del veicolo. Se poi questo obbligo viene violato per due volte nel giro di due anni, si corre il rischio di incorrere nella sospensione della patente da uno a due mesi e il veicolo potrebbe rimanere temporaneamente “bloccato”, non potendo né circolare né essere venduto o rottamato.

L’Ivass sottolinea, in particolare, che i pagamenti dei premi effettuati a favore di carte di credito ricaricabili o prepagate sono irregolari e che sono irregolari anche i pagamenti effettuati a favore di persone o società non iscritte negli elenchi sopra indicati.

Come evitare le truffe da parte di assicurazioni “fantasma”

Informarsi è il primo passo per evitare di incorrere nel rischio truffe. La prima cosa da sapere è che in Italia l’attività assicurativa può essere esercitata solo da imprese e intermediari iscritti negli Albi tenuti dall’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni.

Bisogna, dunque, diffidare di chi propone di essere contattato esclusivamente sul cellulare o tramite sistemi di messaggistica veloce. Le assicurazioni “fantasma” spesso presentano modalità di pagamento anomale o comunque non consentite, come quelle a favore di carte prepagate. È questo uno dei tanti campanelli d’allarme segnalati dall’Ivass così come il prezzo estremamente conveniente di una polizza rispetto a quello offerto da altre imprese.

Infine per evitare truffe è importante guardare sempre il dominio del sito web: può essere simile ma non identico al nome di un’impresa o di un intermediario “regolare”. Da controllare anche la barra di navigazione quando l’indirizzo del sito internet inizia con “http” e non con “https”. La presenza della ‘s’ finale è infatti garanzia della sicurezza tecnologica del sito.

Tutti segnali di truffe da valutare attentamente, per evitare di buttare via soldi preziosi e incorrere in rischi maggiori come quello di guidare un veicolo non assicurato.