Economia

Inflazione, per Savona (Consob) occorrono dei portafogli che autoproteggano i risparmiatori

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Trovare una via alternativa per impedire che l’inflazione, la tassa iniqua che viola i principi fondanti della democrazia, colpisca la stabilità finanziaria e reale, erodendo i due pilastri su cui si basa la nostra crescita e il welfare. Così Paolo Savona, presidente della Consob, in occasione dell’incontro con il mercato finanziario avanza una proposta alternativa a una stretta di politica monetaria e fiscale, ossia un portafoglio che si auto-protegga dall’inflazione.

“In presenza di un’abbondante liquidità, la spinta di una domanda aggregata interna e mondiale vogliosa di esprimersi e l’allentamento dei vincoli all’offerta posti dal Covid hanno causato un aumento dei prezzi di molte materie prime, soprattutto delle fonti di energia, che hanno dato vita a una ripresa dell’inflazione; questa, di fronte ai nuovi vincoli all’offerta causati dal conflitto bellico in Ucraina, ha rafforzato la spinta da costi sui mercati dei fattori, alimentando i rischi di instabilità sociale e di squilibri del mercato finanziario”, spiega Savona.

Un primo passo da compiere, sottolinea Savona, è incanalare il risparmio verso le iniziative produttive delle imprese di ogni dimensione,  rifacendosi al dettato costituzionale che prevede l’incoraggiamento “diretto e indiretto all’investimento azionario del risparmio popolare nei grandi complessi produttivi del Paese”. Tali investimenti offrirebbero “una base per un welfare integrativo e autogestito dai membri di una società a bassa produttività e fertilità”.

Ma un secondo passo è creare portafogli che auto-proteggano i risparmiatori dall’inflazione, nel cui ambito gli investimenti in titoli di proprietà svolgono una funzione primaria.

Dove investono i portafogli anti-inflazione?

La proposta della Consob in particolare prevede “una composizione equilibrata tra attività mobiliari e immobiliari, affidando la redditività agli andamenti dell’economia reale, così alleggerendo la politica monetaria del peso di manovre inusuali sui tassi dell’interesse”.

Esempi di questa strategia sono gli Eltif, i fondi chiusi europei di lungo periodo, o i Piani individuali di risparmio  (Pir) o il Btp Italia. 

“La ratio della proposta poggia sul fatto che le attività mobiliari con un rendimento inferiore al saggio dell’inflazione patiscono una perdita di potere di acquisto, mentre quelle immobiliari di norma presentano aumenti di valore [….] Permettere la riduzione di quella parte della finanza che genera rendite dissociate dall’andamento dell’economia reale e rilanciare quella che spinge la produttività, il fattore trainante di un’economia aperta alla concorrenza, come quella italiana [….] E’ ormai urgente definire le regole per un corretto e trasparente utilizzo delle innovazioni tecnologiche nella composizione dei portafogli mobiliari, come parte indispensabile della protezione del risparmio”.

Nella soluzione proposta, continua Savona, il capitale finanziario e quello produttivo sarebbero le due facce di una stessa medaglia presente in ciascun portafoglio liberamente costituito, con effetti positivi sul quadro macroeconomico. E continua:

“L’attuazione della proposta avanzata di una politica di incentivazione e tutela del risparmio rappresenterebbe una risposta concreta alla necessità e alla volontà, ripetutamente espresse di indirizzarlo verso l’attività produttiva, in quanto lo incanalerebbe verso la formazione di nuovo capitale, dato che a ogni investimento mobiliare, che incorporerebbe i titoli di proprietà e di debito delle imprese produttive, corrisponderebbe un ammontare proporzionale di investimenti immobiliari, i quali storicamente hanno avuto un ruolo trainante nelle fasi di ripresa produttiva e occupazionale.

Innovazioni finanziarie e protezione del risparmio

Poi Savona è tornato su un tema a lui caro: l’innovazione nella finanza.

“È ormai urgente definire le regole per un corretto e trasparente utilizzo delle innovazioni tecnologiche nella composizione dei portafogli mobiliari, come parte indispensabile della protezione del risparmio. Un passaggio importante è la definizione della morfologia che assumerà la moneta pubblica e se sopravviverà una moneta privata, individuando i riflessi della scelta che verrà fatta sull’attuale sistema bancario e finanziario”.

Infine un capitolo importante è stato dedicato alle criptovalute per cui, secondo Savona, è necessario “un inquadramento istituzionale complessivo dei problemi insorti”, ed è dunque necessaria “la convocazione di una Conferenza internazionale per ristabilire un buon funzionamento del sistema monetario e finanziario globale”.

Nel suo intervento, Paolo Savona ha ricordato come in una recente riunione dei Ministri finanziari del G7 sia stata ribadita “l’urgenza di una regolamentazione delle diverse forme e degli usi di cryptocurrency, fornendo la precisa indicazione che gli strumenti virtuali devono essere trattati come quelli tradizionali, le cui regole sono frutto di oltre un secolo di esperienze e affinamenti tuttora validi”. Savona ha concluso chiedendo una legislazione sul tema:

“Anche tenendo conto delle forti spese di impianto che richiede il loro accoglimento, l’uso delle nuove tecnologie offre potenziali vantaggi, quali la riduzione dei tempi e dei costi di custodia e negoziazione delle attività monetarie e finanziarie, nonché la certezza e immutabilità delle registrazioni contabili connesse, che garantiscono un grado di impenetrabilità da attacchi esterni più elevato rispetto alle attività tradizionali … una legislazione pubblica è però necessaria perché ristabilirebbe il monopolio monetario e potere normativo degli Stati e dei loro accordi internazionali, oggi lasciati in misura significativa alla volontà degli operatori in cryptocurrency, che si sono dati proprie regole, accettate spontaneamente dalla clientela, e si sono spinti fino a fissare i criteri di diretta gestione degli eventuali conflitti da parte delle stesse piattaforme, espropriando la magistratura statale.