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È il momento dei junk bond. Rischio bolla?

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ROMA (WSI) – Lo spettro del tapering che si aggira sui mercati ormai da mesi sta portando gli investitori a “rifugiarsi” nei bond più rischiosi. E’ quanto riporta il Financial Times, facendo notare che i bond spazzatura con rating CCC – il più basso possibile – sono gli unici bond societari ad aver generato ritorni positivi dallo scorso 19 giugno, giorno della famosa conferenza stampa in cui Ben Bernanke, presidente della Fed, parlò esplicitamente della possibilità di smorzare il programma di quantitative easing, noto come QE.

Il motivo? Le obbligazioni più rischiose offrono rendimenti più alti e rimborsano il prezzo più velocemente di quelle reputate più sicure; queste ultime, che hanno una duration più lunga, tendono in generale a essere vendute in modo sostenuto in un contesto di aumento di tassi di interesse.

Il risultato è che i bond caratterizzati da rating più alti, ovvero quelli valutati investment grade hanno perso -1,3% dallo scorso 19 giugno, quelli a rating BB, sono calati -0,8%, a fronte di un ritorno positivo +0,9% dei bond spazzatura.

Inoltre, il rendimento extra che gli investitori detentori di junk bond chiedono per acquistare tali obblogazioni rispetto ai Treasury si è ridotto di 20 punti base, nello stesso arco temporale.

Grandi vittime di questa nuova strategia degli investitori sono i Treasuries americani, oggetto di forti sell off che lo scorso venerdì hanno portato i rendimenti decennali al 2,823%, record dal 2,858% dello scorso 1° agosto del 2011.

Gli smobilizzi non risparmiano altri bond percepiti come sicuri, ovvero i Bund e i titoli del Regno Unito. In particolare, il rendimento decennale dei Bund viaggia al valore più alto dal marzo del 2012.

In tutto questo guadagnano i bond dei titoli periferici. Nelle ultime settimane i vari leader politici hanno brindato in particolare al calo dello spread italiano.

Ma c’è davvero da essere soddisfatti, visto che il ribasso è alimentato soprattutto dal balzo dei tassi tedeschi? E visto il flusso di investimenti verso i bond più rischiosi?