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Grandi gestori: ecco dove investire $10 mila dollari ora

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Cinque grandi gestori, tra cui i manager dei due maggiori fondi al mondo, si sono riuniti intorno a una tavola rotonda per dispensare i loro consigli di investimento a chi ha 10 mila dollari da investire oggi, in uno dei periodi più incerti in assoluto. All’appuntamento organizzato con cadenza trimestrale da Business Week hanno preso parte Joe Brennan, global head del gruppo dell’indice azionario di Vanguard, Russ Koesterich, portfolio manager dell’Allocation Fund di Blackrock, Sarah Ketterer gestore e Ceo di Causeway Capital Management, Richard Bernstein, Ceo di Richard Bernstein Advisors, e Barry Ritholtz, CIO e presidente di Ritholtz Wealth Management.

Quest’ultimo ne ha offerto un reso conto sul proprio blog The Big Picture in cui si rimanda a un articolo esaustivo di Bloomberg. Dei gestori illustri di Wall Street citati, il primo a fare previsioni è Bernstein, secondo cui siamo in un periodo che sembra in piccolo il 1999 vista la mini bolla che si sta formando nel settore hi-tech. Per questa ragione vanno preferiti i titoli ciclici e che per il secondo trimestre aveva detto che bisognava prepararsi a un ritorno dell’inflazione.

“Allora gli investitori erano convinti di poter trovare valore solo nel settore TMT (tecnologia, media e telecomunicazioni) e hanno spinto quei titoli su prezzi inauditi, sebbene gli utili delle società quotate sull’S&P 500 crescevano a una media del 20%”. Anche oggi i trader stanno dando la caccia ai “sovvertitori dell’ordine – che promettono guadagni da capogiro – ma sarebbe invece meglio investire sui più robusti titoli cosiddetti ciclici. Per farlo un’opzione è puntare sull’ETF Vanguard Consumer Discretionary: è “economico, ampio e liquido”.

La manager Ketterer suggerisce invece di guardare al settore energetico, ma puntando sui titoli di alta qualità. “Lo scetticismo degli investitori sui fondamentali sta pesando fortemente sul comparto, rendendolo una delle aree più promettenti in una fase di mercato rialzista ormai matura come quella in cui ci troviamo. Nel secondo trimestre aveva consigliato di accumulare quei titoli del settore farmaceutico che offrivano i prezzi maggiormente scontati e l’ETF SPDR S&P International Health Care Sector, ora punta sull’Energy Select Sector SPDR Fund che include un’esposizione a colossi del settore come Exxon Mobil, Chevron e Schlumberger.

Le ultime due volte che Ritholtz si è cimentato nel panel di previsioni organizzato da Business Week ha proposto di comprare i mercati emergenti e i titoli dell’azionario europeo. In entrambi i casi ha avuto ragione. Il tema dominante? I valori più bassi della concorrenza. In questo caso, ora come ora, il consiglio è invece quello di comprare i titoli delle società americane a grande capitalizzazione che offrono valori convenienti. Per farlo si può guardare per esempio all’ETF Vanguard Value, l’iShares Edge MSCI USA Value Weighted Index Fund e il fondo a gestione attiva ValueShares US Quantitative Value ETF (QVAL).

Meglio volare bassi, diversificare investendo “nel mondo intero”

Da parte sua Koesterich dice di prediligere i titoli che offrono rendimenti interessanti ma anche una certa “protezione” dai rischi di capitombolo delle Borse. “Ci sono momenti in cui è meglio allungarsi e correre rischi e altri in cui invece la discrezione è la strada che offre maggior valore”, dice. Dopo otto anni di mercato rialzista e migliaia di miliardi di dollari iniettarti dalle banche centrali con i loro piano di acquisto di asset finanziari, sono pochi i titoli convenienti.

Ma in un mondo in cui i tassi di interesse sono all’1%, non si possono biasimare quegli investitori che riccorrono all’opzione cash. Il compromesso potrebbe essere questo: “trovare attivi con un rendimento rispettabile che offrono anche una certa sicurezza nel caso in cui il mercato dovesse intraprendere improvvisamente la strada dei ribassi”. In questo senso un modo per giocare questa carta è investire nel fondo ETF iShares U.S. Preferred Stock.

Brennan, che per la prima volta ha accettato di partecipare al “gioco”, ha un consiglio molto semplice: evitare di prendere altri rischi inutili. I prezzi dell’azionario sono sopravvalutati e gli investitori che hanno 10 mila dollari da investire potrebbero essere molto nervosi.

“Io lo chiamo il dilemma dell’asset allocator. Dopo diversi anni di ritorni elevati offerti dal mercato azionario e tassi di interesse ai minimi storici, le classi di asset principali non appaiono spettacolari se si guarda al rapporto tra convenienza e ritorno dell’investimento”.

La tentazione potrebbe essere quella di stare alla larga del tutto dalle Borse oppure di sparare alto e puntare a ritorni stellari. In quest’ultimo caso si rischierebbe di fare la fine di Icaro. Meglio dunque “volare basso”. Può anche sembrare noioso, ma permetterà di non bruciarsi le ali.

“È l’ora di raddoppiare le puntate in strategie comprovate, durature”. I fondi indicizzati offrono diversificazione a basso costo. Con il fondo comune Vanguard Total World Stock ETF, per esempio, si può essere esposti al mondo intero con un solo investimento.