Economia

Frenkel (Jp Morgan): “guerra dazi, maggiore minaccia per l’economia globale”

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Una guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina rappresenta la più grande minaccia per l’economia mondiale. Ne è convinto Jacob Frenkel, economista e presidente di JP Morgan Chase International, che, in un’intervista alla Cnbc durante il Forum the European House Ambrosetti a Cernobbio,  ha spiegato:

“Non è ancora una guerra commerciale – direi che ci sono state alcune scaramucce, e ci sono schermaglie”, ha detto Frenkel. “Penso che tutti dovremmo ricordare tutti il disastro del 1931. Anche in quel caso, c’erano sempre buone intenzioni per proteggere i posti di lavoro americani”.

Una posizione condivisa anche dal membro del consiglio direttivo della Bce Benoit Coeuré, che sempre da Cermobbio ha detto: “Non ci sono vincitori nelle guerre commerciali, solo perdenti a vari livelli”. In uno scenario di aumento dei dazi degli Usa del 10% – spiega Coeuré l’economia a stelle e strisce rischierebbe di perdere fino al 2,5 punti percentuali di attività economica solo nel primo anno. 

“Secondo le nostre simulazioni uno scenario simile avrebbe effetti aversi significativi sull’economia globale. Secondo le stime dei tecnici della Bce il commercio globale di beni potrebbe calare fino al 3% già nel primo anno e il Pil globale dell’1%. Anche il Pil dell’area euro subirebbe una ricaduta ma inferiore a quella degli Usa”  ha concluso Coeuré.

I commenti di Frenkel e Couré arrivano nel bel mezzo di un’escalation di minacce tra le due maggiori economie mondiali, partite dall’annuncio del presidente Usa Donald Trump di aumentare le tariffe sulle importazioni cinesi di acciaio e alluminio all’inizio di marzo. La Cina da parte sua ha promesso di combattere contro i dazi Usa “fino alla fine”.