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Fed: Powell apre a taglio tassi, Wall Street euforica. Milano ed euro giù

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Virata della politica monetaria Usa. Se a dicembre la Fed parlava di due rialzi dei tassi possibili nel 2019, ora la banca centrale Usa apre la porta ad un taglio del costo del denaro.

È quanto trapelato ieri dalle parole del governatore Jerome Powell, il quale, complice il rallentamento dell’economia americana e a causa del perdurare della crisi tra Stati Uniti e Cina e il rischio di recessione, che si intravede all’orizzonte, ha detto: “Faremo tutto quanto necessario per sostenere l’economia americana”. Parole che gli analisti leggono come un’apertura verso un taglio dei tassi monetari Usa, se le cose dovessero davvero peggiorare.

Il successore di Janet Yellen non ne ha parlato esplicitamente ma ha fatto intendere che la banca centrale “monitora attentamente” l’impatto degli sviluppi delle battaglie commerciali sull’economia ed è pronta “in tempi di tanta incertezza” ad “agire in modo appropriato”per sostenere la crescita.

L’ipotesi di un taglio dei tassi è stata avanzata ieri anche dal presidente della Federal Reserve di St. Louis James Bullard, secondo cui una sforbiciata del costo del denaro potrebbe risultare necessaria alla luce dei rischi crescenti per la crescita economica causata dalle tensioni commerciali globali e dalla debole inflazione degli Stati Uniti.

L’intervento di Powell è stato provvidenziale in Usa, in un periodo di cali per le Borse, in quanto ha messo di buon umore gli investitori a Wall Street. A fine seduta il Dow Jones ha chiuso a +2,06%, il Nasdaq a +2,65% e lo S&P 500 a +2,14%. Oggi i mercati azionari europei sono altalenanti, invece, appesantiti dalle ultime novità sul braccio di ferro tra Unione Europea e Italia sui conti pubblici e la traiettoria del debito pubblico.