Dopo la BCE, oggi tocca alla Federal Reserve (FED) alzare il velo sui tassi Usa. La maggior parte degli analisti si aspetta un taglio del costo del denaro di 25 punti base, che porterà i tassi di interesse nell’intervallo dall’1,5% all’1,75%. Dopo la sforbiciata di oggi, la banca centrale americana dovrebbe mettersi in stand by.
Una stima che trova d’accordo Goldman Sachs, che assegna una probabilità del 95% al taglio odierno dello 0,25%. E scommette su un cambio di registro nei toni del comunicato stampa ufficiale. Secondo le previsioni della banca americana, la frase usata a giugno, ovvero che la Fed “agirà in modo appropriato per sostenere l’espansione” potrebbe essere sostituita con l’espressione “la Fed agirà secondo necessità per promuovere i suoi obiettivi”.
Secondo François Rimeu, senior strategist di La Française AM “il mercato al momento sta prezzando una probabilità molto alta (del 92%) di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. Storicamente, la Fed ha sempre rispettato le attese quando le probabilità di un taglio erano così alte e non vediamo perché questa volta dovrebbe comportarsi in modo differente”. Come per Goldman Sachs, anche per Rimeu, le attese sono per “alcuni cambiamenti nella formulazione della dichiarazione di accompagnamento, in cui si dovrebbe riaffermare che la Fed agirà in modo appropriato a supporto della crescita economica”.
Ennesimo attacco di Trump: “la Fed non ha idea”
“Europa e Giappone hanno tassi negativi. Non dovremmo seguire i nostri rivali? Sì dovremmo, ma la Fed non ha idea. Avremmo un potenziale illimitato ma siamo trattenuti dalla Fed. In ogni caso vinciamo”, ha twittato il presidente degli Stati Uniti Trump, ricordando che “i dati sulla fiducia dei consumatori sono molto positivi. L’economia vola”.