Economia

Dossier Alitalia: comunque vada pagheranno ancora i contribuenti

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Comunque vada a finire il caso Alitalia a pagarne le conseguenze sono i contribuenti italiani che dovranno rimettere mano al portafoglio. Così Dagospia riporta un articolo a firma di Ettore Livini su Repubblica afferma che il conto preciso per la collettività – già ora a quota 220 milioni, i soldi pubblici bruciati finora per far volare la compagnia in amministrazione straordinaria – lo scopriremo nelle prossime settimane.

Ricapitolando le ultime vicende, Ferrovie dello Stato hanno tempo fino al 30 aprile per presentare un’offerta. FS aveva chiesto di spostare al 31 maggio – dopo le elezioni europee – i termini per l’ offerta ma i commissari hanno rifiutato, allungando i tempi solo al 30 aprile. Serve 1 miliardo di euro e l’unico investitore privato disponibile al momento è l’americana Delta che potrebbe offrire tra i 100 e i 150 milioni, 300 milioni potrebbero spenderli le Fs e il governo è pronto a entrare nel capitale. Sullo sfondo c’è Atlantia che ha investito già due volte in Alitalia perdendo 230 milioni.

Il ministro dell’economia Giovanni Tria ha sempre parlato per Alitalia di una “soluzione di mercato”, mentre a seguire il dossier negli ultimi 12 mesi è stato Luigi Di Maio visto che La Lega per un pò ha sponsorizzato la soluzione Lufthansa ma deve fare i conti con una buona fetta del suo elettorale, in primis gli imprenditori del Nord, che proprio non vede di buon occhio il salvataggio pubblico di Alitalia.

Intanto i ricavi a lungo raggio sono cresciuti del 9%, i costi del leasing aereo sono stati ridotti di 62 milioni, e questo grazie al buon lavoro dei commissari, ma le perdite sono aumentate.  Alitalia allarga la sua perdita chiudendo il 2018 con un rosso di 154 milioni.