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Dogecoin, Musk chiede di tagliare le fee: “solo così potrà essere usata per fare acquisti”

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Elon Musk torna a parlare delle criptovalute e del Dogecoin in particolare. Questa volta nei tweet del numero di Tesla, tra gli investitori più affamati di valute digitali, è finito il Dogecoin, la criptovaluta-meme che qualche mese fa è stata protagonista di un vero e proprio rally.

E in particolare gli alti costi associati alle transazioni. Musk ha affermato che “è molto importante che le commissioni sui Dogecoin diminuiscano per renderli utilizzabili per acquistare cose come biglietti film”.

Lo spunto è arrivato dal il recente sondaggio tenutosi sul profilo del CEO della catena globale di cinema AMC, Adam Aron, che ha chiesto pubblicamente se la sua società, oltre al Bitcoin, Etherum, Litecoin e Bitcoin cash, dovesse accettare anche Dogecoin (DOGE) per i pagamenti online.

Vista la netta vittoria dei favorevoli (68%), Aron ha poi dichiarato che il gruppo cercherà di integrarlo, ma secondo Elon Musk le fee potrebbero essere un problema.

Con i tradizionali pagamenti in valuta, il costo della transazione è a carico del ricevente, ovvero del venditore, mentre con le criptovalute è sempre e soltanto a carico del mittente, ovvero del cliente che effettua l’acquisto.

 

Titolo mette le ali, ma restano lontani i massimi storici

L’intervento di Elon Musk ha messo le ali al valore di Dogecoin, che che ha guadagnato ieri oltre il 6% a 0,2239 dollari.

Nonostante l’incremento dei prezzi, il livello di transazioni giornaliere  è sceso a livelli minimi non registrati da dicembre 2017.

Secondo i dati di Bit Info Charts, il numero di transazioni giornaliere di DOGE è sceso a quota 16.000 per la prima volta in quattro anni. Con un calo del 70% dai massimi storici, quando aveva toccato i suoi massimi a 0,73 dollari la capitalizzazione di mercato ha segnato un calo per attestarsi a 29 miliardi di dollari.

Che cos’è il Dogecoin

Dogecoin è una criptovaluta il cui logo si rifà graficamente al cane Shiba Inu, un noto meme di internet. Nata come scherzo l’8 dicembre 2013, si sviluppò rapidamente e, nel gennaio 2018 è arrivata a superare il miliardo di dollari e, in questi giorno, ha toccato addirittura i sei miliardi. Si tratta di un investimento ad elevata volantilità, soggetto ad altalene di valore con picchi e rapide discese.

Al momento del lancio un singolo Dogecoin valeva esattamante 0,00026 dollari americani. L’acquisto e l’utilizzo è lo stesso di qualsiasi altra criptovaluta.

Si apre un portafoglio virtuale, si acquista con la propria valuta una quantità di Dogecoin da una delle tante piattaforme che si occupano di exchange e poi si possono comprare beni o servizi sui portali che li accettano come metodi di pagamento.

I Dogecoin si basano su un protocollo proof-of-work e come altre criptovalute possono essere create attraverso il mining.