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Derivati, “Italia da record in rapporto al Pil e al debito”

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ROMA (WSI) – In termini di valore di mercato delle operazioni in derivati, l’Italia “è un po’ da record sia in rapporto al Pil e sia al debito”. Lo ha detto il presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, Giuseppe Pisauro, in audizione sui derivati in commissione Finanze della Camera.

“Nel confronto internazionale, pur con tutte le cautele sulla qualità dei dati, la situazione italiana è un po’ da record”.

Dai dati Eurostat emerge che “in rapporto al Pil nel 2013 l’Italia è a -1,8, superata solo dalla Grecia; le altre hanno rapporti negativi piuttosto bassi e alcune hanno segno opposto. Rispetto al debito le distanze si riducono ma l’Italia rimane in una posizione top”, ha detto Pisauro.

Ancora: “E’ cruciale l’accountability nei confronti del Parlamento e dell’opinione pubblica: linee dettagliate e un quadro informativo con rapporti semestrali per valutare nell’insieme il profilo di rischio”.

Per Pisauro è necessario che vi sia evidenza nei documenti di programmazione “dell’impatto” di questi strumenti “sia nei consuntivi che nelle previsioni”.

Pisauro ha anche sottolineato che è fondamentale focalizzarsi sulla capacità di gestione dei derivati e sui rischi. Pur definendo “la gestione del debito” da parte del Tesoro italiano “un’eccellenza” a livello internazionale, il presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio ha affermato che una “riflessione sulla capacità di gestione di questi strumenti sarebbe opportuna”.

“La gestione di strumenti complessi richiede tecnostrutture organizzative in grado di valutare i rischi. Forse il Mef dovrebbe valutare questo”.

In altri paesi dell’Europa, per esempio, “ci sono procedure di risk management, alcune all’avanguardia (come Belgio, Francia, Svezia) e si tratta di vere e proprie agenzie separate in qualche modo dal ministero”, come in una “banca, con un front, un middle e un back office, con un’unità appositamente dedicata al risk management, a loro volta controllata da uffici di audit interno”.