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Crisi rifugiati e debito, Grecia brucia

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ATENE (WSI) – Fuoco e fiamme, lancio di gas lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine e diversi feriti. Sono scene di guerra urbana quelle che si sono viste ieri a Lesbo, dopo che è scoppiata una ribellione in un campo di accoglienza per rifugiati nell’isola della Grecia.

La polizia ha cercato di sedare la rivolta dei migranti sparando gas lacrimogeni. Alcuni migranti e richiedenti asilo sono rimasti feriti negli scontri. Alcuni degli accampati in condizioni avverse nel villaggio di Moria hanno deciso di dare fuoco ad alcuni patumi dell’immondizia per protesta contro il comportamento di un poliziotto.

Pare che a fare scoppiare la rivolta sia stato infatti un episodio accaduto nel centro di accoglienza. Un poliziotto greco avrebbe dato uno schiaffo o comunque colpito un minorenne, secondo quanto riferito ai media dai rifugiati. A prescindere dal motivo scatenante degli insorti, il bilancio poteva essere ben peggiore.

I poliziotti in tenuta anti sommossa sono intervenuti dopo che si è avuta notizia dello scoppio dei disordini nell’accampamento di Moria, situato a qualche chilometro di distanza al porto principale dell’isola, Mytilini. Sui social media sono apparsi messaggi che riferivano di un gruppo di rifugiati che aveva assunto controllo dell’accampamento al canto di “Libertà, libertà”.

Governo lancia appello per summit straordinario

Nell’accampamento, che è circondato da filo spinato e sorvegliato da soldati e poliziotti, vivono più di 4mila uomini, donne e bambini. La rivolta è scoppiata durante la visita del ministro dell’Immigrazione greco, Yannis Mouzalas, e in presenza di un ministro olandese.

Mentre si intensificano le tensioni e crescono i disagi nei campi di rifugiati di tutto il paese, non solo nell’isola di Lesbo, la Grecia deve ancora risolvere un’altra crisi drammatica, quella del debito pubblico. Dopo la sospensione delle trattative sulle riforme chieste alla Grecia ieri, il governo Tsipras ha chiesto un summit di emergenza sul piano di salvataggio accordato l’anno scorso.

Per ora il vertice dei ministri delle Finanze dell’Eurozona è stato prima cancellato e poi rinviato a data da destinarsi Il premier Tsipras ha intenzione di chiedere al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk di indire un meeting straordinario dei leader dell’area della moneta unica per poter sbloccare la situazione.

Fonte: Telegraph