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Criptovalute: pregi e rischi. E le banche devono adeguarsi

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Entrate a far parte stabilmente dell’universo degli strumenti finanziari più utilizzati, le criptovalute, monete virtuali generate attraverso algoritmi unici, sono ormai oltre 2.000, la più nota delle quali è il bitcoin.

Sono definite virtuali perché, a differenza di altre valute come euro, dollari e sterline, le criptovalute non esistono in forma fisica, ma si generano e si scambiano solamente per via telematica e, soprattutto, non transitano da alcuna banca.

“Il fenomeno delle criptovalute è ormai noto già da anni e sta assumendo una rilevanza sempre maggiore, che condizionerà il mercato delle valute in futuro. La rivoluzione è già in atto e alcuni esperti, come diversi membri delle Banche centrali, temono che potrebbe minare la stabilità del sistema monetario. Negli ultimi 10 anni, il Bitcoin è infatti diventato protagonista di una rapida diffusione nei portafogli degli investitori. Da strumento strettamente speculativo, un po’ inaccessibile e criptico, il bitcoin è diventato un investimento prêt-à-porter.” – commenta Gianni Bizzarri, amministratore delegato di Banca Ifigest e fondatore di Fundstore.

Il Bitcoin è acquistabile in tre modi: mediante strumenti finanziari quotati in borsa che replicano l’andamento della criptovaluta, tramite un “wallet”, un portafoglio digitale come quello proposto dalla startup italiana Conio lanciata nel 2015, oppure rivolgendosi agli Exchange, ovvero alle piattaforme di trading.

La novità più grande riguarda il fatto che BlackRock ha aggiunto i Bitcoin agli investimenti in due dei fondi comuni offerti, una notizia ampliamente riportata dai media, in quanto rappresenta, la prima volta che un gestore di fondi offre ai clienti l’esposizione alla criptovaluta, a testimonianza del consolidamento della posizione di questi strumenti sul mercato.

Il più grande gestore patrimoniale del mondo ha quindi fatto un passo avanti decisivo nella direzione delle criptovalute, aggiornando e presentando proprio due prospetti di una coppia di fondi.

Nel prospetto è evidenziato come, tra le attività che è consentito acquistare, ci siano anche i Bitcoin. I documenti, per BlackRock Strategic Income Opportunities e BlackRock Global Allocation Fund Inc., sono apparsi sul sito web della Securities and Exchange Commission. (SEC).

Criptovalute, attenzione alla volatilità

Secondo Banca Ifigest ciò che lascia perplessi è tuttavia la volatilità del Bitcoin. Secondo Christian Miccoli, ex McKinsey e CheBanca!, il co-fondatore di Conio start-up italiana che dal 2015 propone un portafoglio digitale per investire in Bitcoin e che conta ad oggi più di 150mila utenti, la domanda di Bitcoin continuerà a crescere, poiché questa criptovaluta viene acquistata come riserva di moneta, come bene rifugio. Molti investitori infatti non la “scambiano” ma la tengono in portafoglio in stock.

Miccoli ritiene che le banche non debbano temere quest’avanzamento poiché le rivoluzioni tecnologiche devono imparare ad essere “maneggiate”.

L’arrivo delle criptovalute ha accelerato il processo del mondo della finanza verso la valuta elettronica e la stessa Bce è in campo per promuovere l’evoluzione di una moneta che tenderà sempre di più alla digitalizzazione.

Le forti oscillazioni del valore del Bitcoin accentuano le divisioni tra promotori e nemici. Secondo Miccoli le critiche sono figlie di un mondo che ha paura dell’innovazione, ma volatilità andrà nel tempo diminuendo, poiché la domanda sta diventando più consistente e matura e poiché un numero crescente di grandi player interverrà nel processo di formazione dei prezzi del Bitcoin, che è puramente legato ad un incontro di domanda e offerta.

In merito alle criptovalute, Banca Ifigest ricorda la fortissima critica di Warren Buffet, il quale affermò che il Bitcoin “vale zero” in quanto non ha un valore sottostante e non produce di fatto nulla. Che l’oracolo di Omaha possa questa volta essersi sbagliato?

Sicuramente sarà un tema caldissimo. Anche le banche non possono più ignorare o arginare il fenomeno e anzi, da Ifigest ribadiscono, sarà un acceleratore al processo di digitalizzazione della moneta. Da valutare la redditività futura di questo prodotto che sta prendendo sempre più quote.