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Cala il sipario su Nokia, diventerà “Microsoft Mobile”

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NEW YORK (WSI) – Leggevi Nokia e pensavi: cellulare. Come un’equazione. Solo che il tempo corre veloce, soprattutto nel mondo hi-tech, e anche il concetto di telefono, da qualche anno a questa parte, è andato in crisi. Steve Jobs ci ha messo del suo, tirando fuori dal cilindro l’iPhone, rivoluzionando il mercato e trasformandolo, sostanzialmente, in un affare per due: Apple contro Samsung, e tutti gli altri ad inseguire, a reinventarsi. Per competere, per restare vivi.

Il grande valzer delle alleanze ha portato ad acquisizioni miliardarie: 12,5 li ha tirati fuori Google per acquistare Motorola Mobility, 5 e mezzo Microsoft per accaparrarsi, appunto, una parte di Nokia. «Un’operazione che ci dà muscoli» disse al momento dell’affare Steve Ballmer. Era settembre. Non sapeva, l’ad di Microsoft, che sei mesi più tardi, per lui, sarebbe arrivato il momento dell’addio.

E allora ecco che adesso, mentre l’operazione entra nelle battute finali (la transazione verrà chiusa il 25 aprile), il nuovo management sceglie di pensionare lo storico logo di cinque lettere: secondo indiscrezioni riportate dal blog Mashable, di solito informatissimo, il marchio Nokia sarà sostituito dal brand «Microsoft Mobile Oy».

L’azienda finlandese già avvertito i fornitori di servizi e componenti per dispositivi. Nella mail il gruppo rassicura i partner: «In base all’accordo di vendita, Microsoft assumerà tutti i diritti e gli obblighi di Nokia Devices and Services. Gli attuali termini e le condizioni non cambieranno».

Certo, per i clienti è una svolta. Anche se attesa. «Dopo anni di lento declino, il brand Nokia ha continuato a perdere valore a causa dell’incapacità dell’azienda di competere efficacemente con Apple e Samsung» scrivevano gli analisti di “Brand Finance” a febbraio quando, per la prima volta, il logo è scivolato fuori dalla top 500 stilata dalla rivista.

E dire che Nokia ha venduto carissima la pelle: a febbraio il Wall Street Journal ha svelato che il gruppo (con la sostanziale benedizione di Redmond) stava accelerando sul suo primo telefonino basato su Android, il sistema operativo di Google. Una scommessa su un modello «low cost» destinato ai mercati emergenti, gli unici a garantire volumi di crescita sostanziosi in una arena affollatissima. Difficile che veda la luce con il marchio storico, nonostante Microsoft abbia annunciato che non dismetterà Nokia e la fonderà con il proprio comparto mobile.

Con il cambio di nome dei cellulari, la società così come è stata conosciuta finora sparirà: il gruppo finlandese manterrà per sé solo parti residuali della sua attività, ovvero i servizi di mappe, la divisione Advanced Technology che ha come compito quello di esplorare le tecnologie emergenti e Nsn, l’unità per la banda larga mobile.

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