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EMA, Amsterdam non è pronta: “scandalo europeo”. Milano ci spera

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Persa per un soffio al sorteggio finale dello scorso novembre che l’ha assegnata a Amsterdam, l’Agenzia europea per il farmaco (EMA) ora potrebbe ‘tornare’ a Milano. Il motivo? La capitale olandese non sarebbe pronta per ospitare l’Ema e la soluzione alternativa si presenta come “non ottimale”, dato che garantirebbe la metà degli spazi necessari e un aumento delle spese.

Motivo per il quale secondo alcune fonti di Palazzo Chigi infatti il governo sarebbe pronto a presentare un ricorso alla Corte di giustizia europea per rivedere la decisione che ha visto il capoluogo lombardo soccombere a causa di un bussolotto.

“L’edificio finale di Ema ad Amsterdam – ha affermato il direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco, Guido Rasi, durante una conferenza stampa a L’Aia organizzata in occasione di una visita nei futuri locali dell’autorità regolatoria – non sarà pronto per il 30 marzo 2019″, data entro la quale avverrà il trasloco dell’Agenzia europea dei medicinali (EMA) da Londra ad Amsterdam a causa della Brexit, “quindi dovremo prima trasferirci in locali temporanei nella città, e poi nell’edificio finale” a Zuidas, distretto finanziario della città.

“Questo doppio trasferimento – ha commentato Rasi – ci costringerà a investire più risorse. Prolungherà la nostra modalità di ‘pianificazione della continuità operativa’, il che significa che ci vorrà più tempo per tornare alle normali operazioni con le quali svolgiamo importanti attività di salute pubblica”.

Da qui la presunta decisione del governo italiano di intraprendere ogni opportuna iniziativa presso la Commissione europea e le istituzioni comunitarie competenti affinché venga valutata la possibile riconsiderazione della decisione, che vide Milano battuta al sorteggio finale.

In un comunicato il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici grida allo “scandalo” europeo. “Se le affermazioni del Direttore dell’EMA rispondono al vero: o il dossier olandese contiene delle inesattezze oppure è errata la valutazione europea”. In tutti i casi “il Parlamento Europeo deve urgentemente intervenire per dirimere il grave caso”.

Con l’assegnazione della sede dell’EMA ci sono in ballo migliaia di posti di lavoro potenziali e centinaia di milioni di euro di budget. Il bilancio annuale dell’agenzia che controlla la validità dei farmaci in Europa è di 300 milioni di euro, mentre alle sue dipendenze ci sono 900 persone, il che la rende una delle agenzie più grandi del continente.

L’ente organizza diversi incontri, riunioni e conferenze ogni anno: in media si calcola che si siano svolti 500 meeting internazionali ogni anno per un totale di 65 mila partecipanti. Sono numeri che si tradurrebbero in ingenti introiti per le casse del capoluogo lombardo. Senza contare che molte compagnie farmaceutiche hanno spostato la loro sede a Londra in passato per ragioni di funzionalità. È probabile quindi che decideranno di trasferire le loro filiali ad Amsterdam o nell’eventuale città alternativa che verrà scelta come sede europea.