Complico il riscatto del settore finanziario, la Borsa italiana, una delle peggiori piazze finanziarie non soltanto d’Europa ma del mondo industrializzato in agosto, accelera con un rialzo di più di un punto e mezzo percentuale. Piazza Affari prova a riscattarsi dopo un’estate sottotono, spinta dalla corsa delle banche, aiutate a loro volta dal rientro della tensione sui Btp. Sul secondario i rendimenti dei titoli di Stato a breve scadenza e lo Spread con i Bund (sotto 240 punti base) scendono ai minimi di un mese (vedi grafico), favoriti dalle rassicurazioni di Giovanni Tria. Secondo il ministro dell’Economia le riforme saranno graduali ed è “inutile spendere se poi lo spread sale” e rende più costosi gli interessi per finanziarsi sui mercati.
Tria ha aggiunto che secondo lui i rendimenti dei Btp scenderanno non appena il governo inizierà a implementare le sue politiche per migliorare l’economia con misure fiscali “prudenti”. Anche se per ora i trader sul Forex hanno ignorato i problemi e rischi di bilancio in Italia, l’euro potrebbe trarre vantaggio da una legislazione fiscalmente “responsabile”. Il testo della legge di bilancio deve essere presentato in parlamento entro il 27 settembre. I due vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio avevano innervosito i mercati nelle ultime settimane, parlando della possibilità di sforare o per lo meno sfiorare il tetto sul deficit del 3% per poter mantenere le promesse elettorali, costituite da manovre assai dispendiose per le casse statali di un paese che ha il secondo debito pubblico maggiore d’Europa.
Secondo Francesco Lamanna, analista di Investing.com, all’indice Ftse Mib, in rialzo di quasi due punti percentuali a un certo punto oggi, “sono bastate le rassicuranti dichiarazioni del ministro (dell’Economia) Tria circa la volontà di rispetto dei parametri Europei nella manovra Italiana, per far scattare la corsa agli acquisti sui titoli del principale indice italiano e la riduzione dello spread Bund/Btp“.
Si tratta di un rally – osserva sempre lo strategist – che, al momento, ha raggiunto il 2,35% rispetto alla precedente chiusura e non accenna ad alcun cedimento. “Una indubbia dimostrazione della ferma volontà di recupero presente fra gli operatori. Durerà? È piuttosto probabile, almeno nel brevissimo e breve periodo, molti tuttavia, gli ostacoli e le difficoltà, anche di carattere ‘tecnico’, da superare”.