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Borse deboli: focus su backwardation petrolio e riforma fiscale

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Borse europee incerte nella prima seduta di dicembre, con gli energetici che a Piazza Affari anno controbilanciano una tendenza sottotono complessiva del resto del listino azionario. Le Borse Usa aprono l’ultimo mese dell’anno dal livello più alto di sempre e c’è chi mette in dubbio la possibilità di un rally di Natale se non verrà approvato l’ambizioso piano di riforma fiscale Usa: tutto “si decide tra oggi e domani” secondo Dennis Gartman autore di una delle newsletter più seguite a Wall Street.

Tra gli altri mercati, l‘accordo siglato a Vienna per prolungare i tagli alla produzione di petrolio fino a fine 2018 sostiene i titoli petroliferi e i prezzi del petrolio, la cui curva è sempre più in fase di backwardation. Particolarmente richieste le azioni Saipem, dopo che il gruppo di servizi energetici ha annunciato nuovi contratti. Bene anche Tenaris ed Eni. Secondo Goldman Sachs l’intesa firmata da Opec e Russia, sebbene attesa, riduce i rischi di una sorpresa negativa dal fronte dell’offerta e in fatto di scorte di petriolio in eccesso. Anche Libia e Nigeria hanno accettato di stringere il patto, che ieri è stato riscritto ex novo.

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