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Borse mantengono la calma dopo alert Bond Usa, corre petrolio

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Secondo i trader le Borse stanno reagendo in modo razionale, senza farsi trasportare dal panico, all’allarme lanciato ieri dal mercato dei Bond Usa. I rendimenti decennali hanno oltrepassato la soglia di alert del 2,5%, ai massimi da marzo, arrivando a sfiorare anche il 2,6%, mentre il tasso di inflazione implicita ha superato la soglia obiettivo della Federal Reserve. Per la prima volta in nove mesi il premio di rendimento sul titolo decennale del bond di riferimento indicizzato all’inflazione ha infatti superato il 2%. Le indiscrezioni stampa secondo cui Pechino ha intenzione di smettere di acquistare Treasuries americani, giudicati meno appetitosi di altri asset alternativi, ha mandato in subbuglio i mercati, ma la Cina ha poi smentito.

Intanto le speranze di una crescita dell’economia dopo la maxi riforma fiscale Usa e l’ottimismo in vista della stagione delle trimestrali societarie continuano a sostenere le Borse, che si sono prese una pausa fisiologica negli ultimi giorni dopo aver inanellato record su record anche nel 2018. Il Dow Jones ha impiegato soltanto 23 giorni per guadagnare 1000 punti e raggiungere anche la vetta dei 25mila punti. La fiducia nell’andamento positivo della domanda continua a spingere il petrolio: il barile WTI con scadenza a marzo si spinge sopra 63 dollari. Si tratta dei massimi da 3 anni. In progresso anche il future con consegna analoga sul Brent, che si attesta oltre quota 69 dollari al barile.


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